Quel bell’appartamento, con un vicino sociopatico
Un’allegoria mediorientale
Di Daniel Robert Krygier
Vi interessa il mio appartamento? E’ piccolo ma molto bello, e con una splendida vista sul mar Mediterraneo.
Tuttavia, è mio dovere mettervi in guardia circa il mio vicino. Per dirla tutta, è mentalmente instabile: al suo confronto, Jack lo Squartatore sembra Madre Teresa di Calcutta.
Spesso e volentieri dà fuori di matto, maneggia regolarmente esplosivi e razzi, e si scaglia contro di noi brandendo coltelli e gridando “Allahu Akbar”.
Come favola della buonanotte, legge ai suoi bambini storie molto violente e sanguinarie, oppure antiche fiabe oscure intitolate Mein Kampf e Protocolli dei Savi di Sion. Ai suoi figli insegna che la mia famiglia è malvagia, che discende direttamente da scimmie e maiali e che deve essere sterminata.
Ogni volta che gli impedisco di fare del male a mia moglie e ai miei figli, va in giro strillando che l’ho aggredito, e regolarmente vengo denunciato per aver causato disordini nel palazzo. Non manca chi invoca varie forme di boicottaggio contro la mia famiglia.
L’assemblea condominiale è del parere che, se soltanto io gli cedessi metà del mio appartamento, il mio vicino di casa si metterebbe il cuore in pace. Ma ogni volta che lo invito a tavola per provare a parlare e sistemare le cose mettendo fine a questa situazione assurda e pericolosa, lui mi accusa di avergli rubato il mio appartamento, anche se non è vero.
Siete ancora interessati? No? Anch’io non lo sarei.
Ma si dà il caso che io amo il mio appartamento, e che non ne ho un altro. Così, per il momento, dovrò continuare a tenere porte e finestre sbarrate, dovrò continuare ad armarmi e a stare all’erta, nell’attesa che il mio vicino sociopatico guarisca dalla sua malattia. Cercate di capire: il mio stesso nome deriva da questo appartamento, che appartiene alla mia famiglia da generazioni e generazioni. Il mio nome è Israele.
(Da: Times of Israel, 30.12.15)