Quell’Effetto Palestina che ottunde la mente

La semplice logica dovrebbe dirci che se Hamas nasconde razzi e comandanti nelle scuole e negli ospedali è perché sa che davvero Israele fa di tutto per non colpire i civili

Saluti nazisti e para-nazisti ad una manifestazione contro Israele in Europa

Saluti nazisti e para-nazisti ad una manifestazione in Europa contro Israele

Come mai mass-media, Ong e social network continuano a pubblicare e diffondere in modo martellante le cifre delle vittime a Gaza fornite da Hamas e solo da Hamas, spesso senza nemmeno citare la fonte, come se si trattasse di informazioni attendibili e credibili che possano aiutare le persone ragionevoli e obiettive a capire cosa sta accedendo realmente in quel conflitto? Come mai a nessuno viene il dubbio che le fonti di Hamas possano esagerare o mentire benché lo abbiano fatto innumerevoli altre volte, e molte volte in passato abbiano cercato di diffondere le più stravaganti e risibili accuse contro Israele? Come mai si prendono per buone le cifre di Hamas quando è documentato che Hamas ha ordinato ai suoi collaboratori di definire “civile” qualunque vittima a Gaza indipendentemente dal fatto che fosse o meno un combattente, e di definire “bambino” qualunque vittima minorenne quando è documentato che Hamas arma e manda in battaglia anche ragazzini appena adolescenti? Perché nessuno si chiede come mai i social network filo-Hamas che vogliono “documentare le atrocità” di Israele mettono in circolazione immagini di vittime da altri conflitti come quello in Siria o addirittura di vittime israeliane (vedi la foto in questa pagina)? Come mai le stesse persone che non crederebbero a una parola di un nordcoreano intervistato per la strada non si domandano che libertà di parola possano avere i “palestinesi della strada” che i reporter intervistano ogni giorno nella striscia di Gaza? Come mai tante persone accusano automaticamente Israele per il conflitto a Gaza quando si sa che Hamas ha lanciato razzi per più giorni consecutivi (fino a 100 in un giorno) prima che Israele lanciasse l’operazione “Margine protettivo”? E si sa che Hamas ha violato tutte le sette tregue che Israele aveva accettato, facendo riesplodere per sette volte il conflitto?

La didascalia dice: “Ecco cosa ha visto il personale medico dopo che l’esercito israeliano ha lasciato questa casa di Gaza”. Ma le foto sono quelle dei bambini della famiglia Fogel ammazzati insieme a padre e madre, nella loro casa a Itamar l’11 marzo 2011, da due terroristi palestinesi. Chi ha messo in circolazione il falso non si è nemmeno preso la briga di cancellare la tipica mezuzah ebraica sullo stipite della porta nella terza foto. Cliccare per ingrandire. Attenzione: contenuto esplicito

La didascalia dice: “Ecco cosa ha visto il personale medico dopo che l’esercito israeliano ha lasciato questa casa di Gaza”. Ma le foto sono quelle dei bambini della famiglia Fogel ammazzati insieme a padre e madre, nella loro casa a Itamar l’11 marzo 2011, da due terroristi palestinesi. Chi ha messo in circolazione il falso non si è nemmeno preso la briga di cancellare la tipica mezuzah ebraica sullo stipite della porta nella terza foto. Cliccare per ingrandire. Attenzione: contenuto esplicito

Secondo l’editorialista Bret Stephens del Wall Street Journal, la risposta a queste domande sta in un disturbo che lui chiama “Effetto Palestina” e che definisce come “il crollo improvviso e spesso totale del ragionamento logico, del senso critico e del normale giudizio morale ogni volta che viene posto il tema del conflitto israelo-palestinese”. Secondo Stephens, da tutti gli elementi di pubblico dominio una persona normalmente ragionevole dovrebbe concludere che Hamas, che ha iniziato la guerra, vuole a tutti i costi che continui visto che ha infranto tutti i cessate il fuoco. Se poi la stessa Onu ha ammesso più volte che Hamas nasconde i razzi nelle scuole e numerosi giornalisti hanno affermato, nonostante non possano operare in totale libertà nella striscia di Gaza, che Hamas ha installato il suo “quartier generale de facto” nell’ospedale principale di Gaza, questo non dimostra forse che Hamas fa affidamento sugli scrupoli morali con cui le Forze di Difesa israeliane cercano di evitare di colpire i civili? In altri termini, il comportamento stesso di Hamas dimostra che è vero che Israele fa di tutto (salvo errori, per quanto tragici) per non colpire le strutture civili: altrimenti che senso avrebbe nascondere armi e comandanti nelle scuole e negli ospedali? Questo dovrebbe dedurre qualunque osservatore obiettivo. Ma non lo fa, perché scatta l’Effetto Palestina.

(Da: Honestreporting, israele.net, 30.7.14)

Se non si può incolpare gli ebrei, non scatta l’indignazione

Benché centinaia di migliaia di persone vengano barbaramente massacrate in Siria, Iraq, Libia, Africa orientale e altrove, non si vedono manifestazioni di piazza nelle principali città occidentali, titoli indignati nei mass-media internazionali, editorialisti e social network scatenati, convocazioni d’urgenza degli organismi internazionali, petizioni e appelli. L’indignazione messa in scena per le strade d’Europa, in particolare, costituisce un cocktail di ipocrisia, ignoranza e, soprattutto, di odio pregiudiziale. Tutta gente che non ha mai trovato un momento per indignarsi e manifestare, mettendo insieme estrema destra, estrema sinistra ed estremisti islamici, contro le guerre in cui musulmani ammazzano altri musulmani. Dal 1948 ad oggi circa 12 milioni di musulmani sono stati uccisi in guerre, conflitti e crimini contro l’umanità: oltre il 90% sono stati uccisi da altri musulmani; meno dell’1% sono morti nel quadro del conflitto arabo-israeliano. L’indignazione e il furore che si scatenano sempre e solo contro Israele appaiono dunque inspiegabili.

Manifestazione a Londra

Manifestazione a Londra

A meno non si abbia il coraggio di proporre una spiegazione molto semplice: l’indignazione “per la pace e contro la guerra” scatta solo quando sono coinvolti gli ebrei. Se non si può incolpare in qualche modo gli ebrei, ecco che queste decine di migliaia di campioni della pace e dei diritti umani scompaiono, non potendogliene importare di meno di sprecare tempo e fiato per i massacri in Siria, lo sterminio dei cristiani a Mosul, le conversioni forzate, lo stupro delle studentesse nigeriane e così via. Niente ebrei, niente sdegno: questo è il riflesso condizionato. E se non volete chiamarlo antisemitismo, chiamatelo come volete: la sostanza non cambia.

Ma c’è un risvolto persino più inquietante, in queste manifestazioni. Questi manifestanti sanno molto bene che Israele si contrappone all’ideologia reazionaria e fondamentalista dei nostri nemici, quelli che loro appoggiano gridando e cantando “siamo noi Hamas”, “siamo noi Hezbollah”. Sperano di esercitare abbastanza pressione sui loro governi perché non agiscano contro l’islamismo che si sta diffondendo non solo in tutto il Medio Oriente e l’Africa, ma anche in interi quartieri dell’Europa occidentale. Israele è in prima linea nella battaglia contro la diffusione di un’ideologia genocida e fascista che ha l’Europa e l’Occidente nel mirino.

Manifestazione a Parigi

Manifestazione a Parigi

Se Israele barcolla, sarà l’Europa a soffrirne. Non è vero che il conflitto israelo-palestinese viene importato in Europa, come ha detto qualcuno. Non si è sentito di nessun ebreo d’Europa che abbia aggredito dei musulmani o degli arabi a causa degli attacchi contro gli ebrei in Israele o dei massacri e della pulizia etnica ai danni degli ebrei nel mondo arabo. Gli ebrei sono stati attaccati perché hanno osato rivendicare una propria sovranità in Medio Oriente, ma è chiaro che anche la presenza di una minoranza cristiana (o laica) in posti come l’Iraq, la Siria e il Libano non verrà tollerata. E così accadrà nelle strade d’Europa. Gli ebrei vengono attaccati per primi, ma certamente non saranno le sole vittime di questo fascismo razzista e fondamentalista in rapida diffusione. Israele e gli ebrei sono e rimangono il “canarino da miniera” dell’Europa e dell’Occidente. (Da: Shimon Ohayon su Times of Israel, israele.net, 3.8.14)

 

La reporter Maha Abu Al-Kas sta riferendo a France24 delle vittime civili palestinesi nell’ospedale Al-Shifa di Gaza quando un razzo viene lanciato esattamente alle sue spalle (31.7.14):

 

Aishi Zidan, reporter della finlandese Helsingin Sanomat, conferma il lancio di razzi Hamas dal parcheggio dell’ospedale Al-Shifa di Gaza: “E’ vero che i razzi vengono lanciati da qui”.