Quelli che uccidono in nome dell’islam

Tutti gli estremisti islamici hanno in comune una cosa: la volontà di uccidere ebrei nel nome dell’islam.

Di Eyal Zisser

image_3491Un’organizzazione sconosciuta chiamata Qaidat al-Jihad ha rivendicato la responsabilità dell’attentato terroristico che ha ucciso sei civili israeliani e un autista di autobus bulgaro musulmano a Burgas, la scorsa settimana, riportando la “jihad” – guerra santa – in tutti i titoli di prima pagina.
Questa “guerra santa”, con cui i fedeli musulmani hanno il comandamento di combattere i loro nemici, è servita da impulso e da giustificazione per molti attentati contro obiettivi israeliani e occidentali nel corso degli anni.
La “jihad” è uno degli elementi basilari dell’islam. Essa unisce tutti i musulmani contro i loro nemici nel tentativo di sradicare gli infedeli dalla faccia della terra, diffondere l’islam ed espandere il dominio musulmano.
Ma il concetto di “guerra santa” si è evoluto dal VII secolo, l’epoca del profeta Maometto. Il termine ha assunto una forma, poi un’altra, e il suo significato è completamente cambiato. Inoltre, ogni setta islamica e ogni singolo musulmano danno una diversa interpretazione della jihad e della sua espressione concreta. A conti fatti, i capi di stato arabi o musulmani hanno sempre dovuto dar prova di un certo pragmatismo, ignorando gli editti religiosi che non si adattavano alla realtà. Di fatto, i capi arabi hanno usato il concetto di jihad nella loro battaglia contro Israele, ma diversi di loro, quando si veniva al dunque, sapevano abbandonare il comandamento della jihad e accettare al suo posto la pace o perlomeno la coesistenza.
Nel corso degli ultimi decenni, gruppi estremisti arabi e musulmani hanno iniziato a usare la jihad per promuovere i loro obiettivi politici. Così, organizzazioni estremiste nel mondo arabo hanno dichiarato la “guerra santa” contro i loro stessi governi, accusati d’essere regimi “infedeli”. Ma questi estremisti conducevano tradizionalmente le loro battaglie a livello interno, concentrandosi sui loro rispettivi paesi. Al-Qaeda, invece, ha puntato a ricondurre la jihad al suo storico “splendore”, dichiarando guerra santa a qualsiasi musulmano che non viva nel mondo islamico, soprattutto a quelli che vivono in occidente e negli Stati Uniti, oltre che a Israele e agli ebrei.
L’interrogativo se sia stata al-Qaeda o qualche sua succursale a perpetrare l’attentato di Burgas, o eventualmente l’Iran e Hezbollah come afferma il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, deve essere lasciato agli esperti di intelligence. Ma noi faremmo bene a ricordare che anche la lotta di Hezbollah contro Israele, e tutti i suoi nemici, è basata sul principio della jihad. Addirittura, il comitato di sicurezza di Hezbollah viene chiamato Comitato della Jihad. C’è una cosa che tutti gli estremisti islamici del mondo hanno in comune: la volontà di uccidere israeliani ed ebrei nel nome dell’islam.

(Da: Israel HaYom, 22.7.12)

Nella foto in alto: Eyal Zisser, autore di questo articolo