Responsabilità araba

Dovè il leader arabo capace di cancellare la propaganda inculcata per decenni nelle masse arabe?

Da un editoriale del Jerusalem Post

image_1246Il fatto stesso che la Cina e l’Unione Europea, generalmente assai riluttanti a contrastare le posizioni arabe, approvino entrambe il pacchetto di richieste minime poste al governo dell’Autorità Palestinese guidato da Hamas (riconoscimento di Israele, ripudio della violenza, rispetto degli accordi già firmati) è di per sé significativo. Persino paesi che non sono particolarmente noti per albergare sentimenti filo-israeliani hanno fatto proprio il concetto che esiste una chiara contraddizione fra essere “per la pace” ed essere contemporaneamente per l’eliminazione di Israele…
Dov’è il leader arabo che abbia il coraggio di cercare finalmente di cancellare la propaganda che è stata cinicamente inculcata per tanti decenni nelle menti delle masse arabe, dichiarando apertamente e senza ambiguità che il cosiddetto “diritto al ritorno” altro non è che un sinonimo per “liquidazione di Israele in quanto stato per gli ebrei”, per di più destinato al fallimento? Fare la pace con lo stato degli ebrei significa innanzitutto accettarlo come tale, e non progettare di estirparlo con mezzi alternativi…
E’ ora che la comunità internazionale esiga dalla parte araba un ben maggiore impegno nell’adottare gesti che creino fiducia, anziché pretendere che sia sempre e solo la parte minacciata, cioè Israele, a fare concessioni e sacrifici. Ed è ora che il mondo la smetta di riconoscere ai governi arabi della regione un sorta di salvacondotto permanente, come se non avessero alcuna responsabilità nello sforzo di porre fine al conflitto arabo-israeliano.

(Da: Jerusalem Post, 4.06.06)