Responsabilizzare la Giordania

Israele dovrebbe ripristinare la connessione diretta fra Cisgiordania e Transgiordania

di Guy Bechor

image_2743Così come è assai chiaro, oggi, che la striscia di Gaza compete all’Egitto più di quanto non competa a Israele, nel momento in cui gli egiziani sbarrano il traffico clandestino attraverso i tunnel con una barriera d’acciaio e aprono il valico di Rafah, è giunta l’ora di procedere con la prossima fase del disimpegno di Israele dalle rogne croniche di cui è oberato. È giunta l’ora che la Giordania recuperi il suo ruolo storico rispetto agli affari della Cisgiordania.
I giordani strillano in ogni possibile consesso internazionale, e giustamente, che bisogna fare andare avanti il processo palestinese. Se così ha da essere, anche loro devono fare la loro parte. È giunta l’ora che anch’essi aderiscano alla causa.
Israele fece un favore alla Giordania, nel 1967, quando la sganciò dalla grana palestinese, esattamente come fece un favore agli egiziani sganciandoli dalla striscia di Gaza. Questa follia di Israele deve finire, e subito.
I giordani naturalmente sono spaventati dalla prospettiva di tornare a gestire gli affari palestinesi, esattamente come erano spaventati gli egiziani che infatti fecero di tutto per evitare che Israele si disincagliasse dal Corridoio Philadelphia (il confine fra Egitto e striscia di Gaza), ma non c’è modo di sottrarsi. Un minuscolo stato palestinese non sarà concretamente realizzabile a meno che non abbia un legame chiaro e diretto con la Giordania, che già comunque è la patria di una solida maggioranza di palestinesi, e dove lo stesso erede al trono è mezzo palestinese [Rania, l’attuale regina, è nata da genitori palestinesi].
Come può farlo Israele? Può farlo aprendo il valico del Ponte di Allenby come connessione diretta giordano-palestinese, senza coinvolgimento israeliano. Nel momento in cui questo succedesse, tutte le responsabilità politiche e di sicurezza passerebbero ai giordani: una situazione che abbiamo loro risparmiato per quasi tre decenni e mezzo.
Sì, questo potrebbe comportare del terrorismo; ma noi sappiamo come trattare il terrorismo, e lo hanno dimostrato un anno fa le Forze di Difesa israeliane a Gaza quando hanno polverizzato Hamas stabilendo un deterrente per parecchi anni a venire. E oggi abbiamo anche la barriera di sicurezza.
Continuare a prendersi la responsabilità per il benessere di palestinesi ostili non deve più essere affare degli israeliani. È giunta l’ora di far entrare nell’equazione la Giordania, esattamente come l’Egitto è stato fatto entrare nell’equazione della striscia di Gaza.
Essendo un paese responsabile che mantiene legami con Israele, possiamo supporre che la Giordania cercherà di sventare ogni minaccia alla sicurezza: non per il bene di Israele, ma perché tali minacce attenterebbero alla sicurezza nazionale della stessa Giordania, esattamente come fa l’Egitto in questo momento con il suo muro d’acciaio.
Il ponte di Allenby deve costituire il legame della Giordania con i palestinesi, e le responsabilità di sicurezza di Israele in quel luogo devono essere completamente sollevate. Israele, dal canto suo, userà gli altri valichi di frontiera che già esistono (a nord e a sud) fra Israele e Giordania. Così facendo, le relazioni fra Giordania e palestinese tornerebbero ad essere dirette, e senza spostare nessun insediamento israeliano in Giudea e Samaria (Cisgiordania). Le due cose, infatti, non sono connesse fra loro. Giordani e palestinesi sarebbero responsabili per gli affari arabi, e per loro diventerebbe del tutto naturale incontrasi senza alcun coinvolgimento di Israele.
Nessuno potrebbe contestare una mossa così naturale. Poi, se lo vorranno, i giordani potranno approvare uno stato palestinese. Se invece non lo vorranno, non lo approveranno. Ma sarà un affare fra arabi, esattamente come gli egiziani possono accettare o non accettare uno stato palestinese nella striscia di Gaza.
Aprire il valico del Ponte di Allenby alla libera connessione giordano-palestinese creerebbe un’interazione che finora noi israeliani abbiamo di fatto impedito, sbagliando. Ad oggi le Forze di Difesa israeliane sono posizionate al valico di Allenby: aprono e chiudono, sorvegliano, filtrano e interrogano. Ogni palestinese che viene e che va deve passare per i rigorosi controlli di sicurezza israeliani. Invece, dopo la mossa che qui propongo, non vi sarebbero più disposizioni israeliane: cittadini giordani e palestinesi se sarebbero probabilmente assai contenti, mentre l’onere della sicurezza e della responsabilità internazionale passerebbe alla Giordania.
È giunta l’ora che Israele smetta di fare il lavoro ingrato per conto della Giordania, esattamente come ha smesso di farlo per gli egiziani. Come la responsabilità per Gaza è tornata in pratica all’Egitto, così la responsabilità per la Cisgiordania deve tornare alla Transgiordania. E che sia affar loro qualunque cosa decidano di fare dell’una e dell’altra.

(Da: YnetNews, 9.2.10)

Nell’immagine in alto: la mappa della Giordania, dal sito di ACRLI (Arab Center for the Development of the Rule of Law and Integrity), organizzazione giuridica non-governativa pan-araba con sede a Beirut

Si veda anche:

Una buona idea del BESA Center (dal sito della Fondazione Camis De Fonseca):

http://www.fondazionecdf.it/site/index.php?page=main&name=sez&cat=5&catele=14&sez=1273&subcatele=72&elenco=1