Scusa, mondo

E scusaci anche tu, piccolo Omer

Da un articolo di Guy Benyovits

image_1330Il commentatore televisivo incravattato assume un’acconcia espressione di disgusto mentre mostra alla telecamera i titoloni dei giornali. Tutta l’Europa, a quanto pare, è oggi unita nella convinzione che noi, tutti noi israeliani, siamo colpevoli per ciò che è stato definito “il secondo massacro di Qana”.
Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha espresso rincrescimento e scuse, lo stesso hanno fatto il capo di stato maggiore Dan Halutz e il ministro della difesa. E lo hanno fatto ancor prima che venisse completata una qualunque inchiesta, prima che venisse alla luce tutta la verità. Perché noi siamo fatti così.
Col vostro permesso, vorrei aggiungere alcune scuse a nome mio personale, all’indomani del tragico bombardamento.
Voglio chiedere scusa al mondo. Scusa ancora una volta per esser stati cattivi, e sterminatori. Scusa per aver dato corpo ancora una volta alla moderna fantasia antiebraica, quella di considerarci come la vera e unica spina nel fianco del Medio Oriente, anzi del mondo intero. Cosicché la prossima volta che vi sarà una sanguinosa strage a Madrid o a Londra o da qualunque altra parte, il mondo potrà assolversi con un sospiro e “comprenderne” le motivazioni, giacché dopo tutto sono gli israeliani che hanno la colpa di tutto questo. “Non ce l’hanno con noi – potrete dire con sollievo – ce l’hanno con loro”. E “loro” sono quelli che in fondo hanno anche mandato gli americani in Iraq, non è così? Sono quelli che da qualche parte – devo averlo già letto da qualche parte – hanno un gruppo di Anziani di Sion che governa le sorti del mondo (lo dice anche la tv di Hezbollah al Manar, quella bombardata dagli “intolleranti” israeliani). …
E scusaci tu, Omer Pesachov. Scusaci per i tuoi sette anni di bambino fra le braccia della nonna Yehudit, uccisa insieme a te da un razzo Hezbollah nel villaggio israeliano di Meron. Scusa per la tua sorte che il mondo non ricorda già più. Anzi, in effetti, non ne ha nemmeno mai avuto notizia. Scusa, Omer, se non siamo corsi a chiamare tutti i fotoreporter e le troupe televisive straniere e al-Jazeera, che venissero a filmare il tuo corpo senza vita. Scusa se non siamo corsi al Consiglio di Sicurezza e non abbiamo organizzato fragorose manifestazioni e proteste non appena quel razzo ti è caduto addosso, come era peraltro nell’intento esplicito di chi lo aveva lanciato, e che infatti se ne è vantato.

(Da: YnetNews, 31.07.06)

Nella foto in alto: Omer Pesachov