Se ne discute in Israele

Alcuni commenti dagli editoriali della stampa israeliana del 25 ottobre

image_1879Haaretz afferma che se la “Costitizione Consensuale” che il Primo Ministro Ehud Olmert ha promesso di approvare quest’anno, ed il compromesso che impedisce alla Corte suprema di intervenire nelle faccende di religione sono entrambi accettati, allora i tribunali non potranno salvare il paese da esempi di flagrante coercizione religiosa. Questa coercizione – come nel caso del ‘heter mechira’, o vendita di terra ad un non ebreo durante shmita (anno sabbatico), per permettere la vendita di prodotti agricoli – interferisce con la possibilità di vivere una vita moderna e laica in Israele.

Il Jerusalem Post discute sulla visita del Primo Ministro Olmert in Europa e sulla sensazione di un cambiamento nella politica dell’Inghilterra e della Francia verso la visione di Israele del programma nucleare iraniano ed il loro accordo sulla necessità di aumentare le sanzioni. Tuttavia, sostiene l’editoriale, “la portata delle sanzioni non è tanto che siano più severe di prima, ma che siano portate al punto in cui Teheran sarà costretta a ritirarsi. Tutti noi soffriremo se l’Iran ottiene la bomba; dobbiamo agire insieme in autodifesa collettiva”.

Yediot Aharonot afferma che gli ufficiali della Forze di difesa subiscono un cambiamento di carattere quando assumono il ruolo di controllori sulla Cisgiordania e si astengono dall’imporre la legge ai cittadini israeliani a spese dei residenti palestinesi.

Ma’ariv ritiene che sia sbagliato ammonire il pubblico di prepararsi alla possibilità di una guerra, nelle circostanze attuali, senza che l’ente preposto alla difesa fornisca spiegazioni ragionevoli. Il giornale conclude che “devono dire la verità… affinché il pubblico possa comprendere e agire di conseguenza” .

(Da: quotidiani israeliani, 25.10.07)