Sedici motivi per cui l’accordo di Vienna è una vittoria per l’Iran e una catastrofe per l’Occidente

Il regime iraniano ha accettato ispezioni sempre e ovunque, la cessazione dello sviluppo di centrifughe veloci, lo smantellamento dei siti nucleari cruciali, la fine del sostegno al terrorismo? No, no e no

Di David Horovitz

David Horovitz, autore di questo articolo

David Horovitz, autore di questo articolo

Non sorprendentemente il presidente iraniano Hassan Rohani ha acclamato, martedì, l’accordo sul nucleare siglato con le potenze mondiali a guida Usa, e ha deriso gli “sforzi falliti” dei “guerrafondai sionisti”. Il suo compiacimento, il compiacimento del regime iraniano, è facilmente comprensibile.

L’accordo legittima il programma nucleare dell’Iran, gli permette di conservare fondamentali impianti nucleari, gli permette di continuare la ricerca in settori capaci di abbreviare notevolmente i tempi di produzione dell’atomica il giorno in cui decidesse di non rispettare l’accordo, così come gli permette di aspettare con calma la scadenza della restrizioni procedendo intanto a trasformarsi in uno stato “sulla soglia del nucleare” con la piena legittimità internazionale. Ecco come.

1. Viene chiesto al regime iraniano, come condizione per l’accordo, di rivelare le dimensioni del suo precedente programma nucleare militare – di essere onesto sulle sue violazioni – al fine sia di garantire controlli efficaci in tutte le strutture interessate, sia di infrangere il mito alimentato dall’Iran secondo cui Teheran non avrebbe mai violato i suoi obblighi di non proliferazione? No (questa lacuna, che è probabilmente il peccato originale dell’approccio negoziale occidentale, è ben illustrata in dettagliato da Emily B. Landau). Anziché svelare le violazioni iraniane, il nuovo accordo afferma solennemente che il Trattato di non proliferazione nucleare, che l’Iran non ha onorato, “rimane la chiave di volta” degli sforzi in atto per prevenire la diffusione delle armi nucleari. L’accordo prevede un meccanismo “per affrontare le questioni passate e presenti che hanno suscitato preoccupazione in relazione al programma nucleare”, ma l’Iran è riuscito a eludere per anni tali sforzi e l’accordo ispira ben poche speranze in un cambiamento in questo campo quando prevede spensieratamente di “chiudere la questione” nei prossimi mesi.

Il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif sul suo balcone d’albergo, a Vienna

Il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif sul suo balcone d’albergo, a Vienna

2. Viene chiesto al regime iraniano di fermare tutto l’arricchimento dell’uranio, comprese le migliaia di centrifughe in funzione nel suo principale impianto di arricchimento a Natanz? No. L’accordo specificamente legittima l’arricchimento, con alcune limitate limitazioni.

3. Viene chiesto al regime iraniano di chiudere e smantellare il reattore ad acqua pesante e l’impianto per la produzione di plutonio ad Arak? No. Dovrà convertire la struttura, non smantellarla, nell’ambito di un processo molto complicato. E se anche onorasse questa clausola, l’impegno per “nessun ulteriore reattore ad acqua pesante e accumulo di acqua pesante in Iran” scade dopo 15 anni.

4. Viene chiesto al regime iraniano di chiudere e smantellare l’impianto sotterraneo per l’arricchimento dell’uranio costruito segretamente a Fordow? No (convertire, non smantellare).

5. Viene chiesto al regime iraniano di fermare il suo continuo sviluppo missilistico? No.

6. Viene chiesto al regime iraniano di fermare la ricerca e sviluppo sulle centrifughe più veloci che gli consentiranno di rendere i tempi di produzione dell’atomica molto più brevi di quanto non siano ora? No. L’accordo specificamente legittima ricerca e sviluppo in corso, con alcune limitate limitazioni. Ad esempio prevede specificamente che l’Iran inizierà a testare le veloci “macchine IR-8 di ultima generazione su centrifughe singole” non appena l’accordo entrerà in vigore, e “inizierà a testare fino a 30 centrifughe IR-6 e IR-8 dopo otto anni e mezzo”.

L'accordo sul nucleare iraniano pronto per la firma, nella vignetta di Israel HaYom

L’accordo sul nucleare iraniano pronto per la firma, nella vignetta di Israel HaYom

7. Viene chiesto al regime iraniano di accettare ispezioni “sempre e ovunque” in ogni impianto sospettato d’essere usato in attività nucleari illegali? No. Al contrario, l’accordo si dilunga molto su un processo assai protratto di preavviso e “consultazione” volto a dissipare le preoccupazioni.

8. La comunità internazionale ha stabilito delle procedure che definiscano come reagirà a diversi gradi di violazioni iraniane, al fine di garantire che la comunità internazionale possa agire con sufficiente rapidità ed efficacia con lo scopo di contrastare l’eventuale avvio di produzione dell’atomica? No.

9. Viene chiesto al regime iraniano di smettere di armare, finanziare e addestrare l’esercito terrorista Hezbollah nel sud del Libano? No (problemi di questo genere non sono stati nemmeno discussi nel corso dei negoziati).

10. Viene chiesto al regime iraniano di consegnare, perché vengano processati, i membri della sua dirigenza che figurano in un elenco dell’Interpol per il loro presunto coinvolgimento nell’attentato compiuto da un attentatore suicida Hezbollah contro il Centro della comunità ebraica di Buenos Aires nel 1994 che provocò la morte di 85 persone? No (problemi di questo genere non sono stati nemmeno discussi nel corso dei negoziati).

11. Si è impegnato il regime iraniano a chiudere i suoi 80 “centri culturali” in Sud America da cui si ritiene che promuova intere reti terroristiche? No (problemi di questo genere non sono stati nemmeno discussi nel corso dei negoziati).

12. Ha accettato il regime iraniano di fermare l’istigazione all’odio fra la sua popolazione contro Israele e Stati Uniti e di porre fine ai suoi implacabili appelli per l’annientamento di Israele? No (problemi di questo genere non sono stati nemmeno discussi nel corso dei negoziati).

13. Ha accettato il regime iraniano di fermare le esecuzioni capitali, che attualmente vengono effettuate ad una media di circa tre al giorno, il tasso più alto da vent’anni? No (problemi di questo genere non sono stati nemmeno discussi nel corso dei negoziati).

14. L’accordo sul nucleare smantella il regime di sanzioni così scrupolosamente costruito, e che è stato il fattore che ha costretto l’Iran ad accettare di sedere al tavolo dei negoziati? Sì, lo smantella.

15. L’accordo darà vita a una nuova era di scambi commerciali globali con l’Iran, rivitalizzando l’economia iraniana e liberando grandi risorse finanziarie che l’Iran potrà usare per rafforzare le sue forze militari e le sue reti terroristiche? Sì.

16. L’accordo sul nucleare rinsalda ulteriormente il regime oppressivo e ideologicamente predatorio al potere in Iran? Sì.

Non c’è da stupirsi se il regime iraniano e i suoi alleati stanno festeggiando. Il punto è che nessun altro dovrebbe farlo.

(Da: Times of Israel, 14.7.15)