Segretario dell’OCSE Gurria: “Le altre nazioni possono imparare dall’economia israeliana”

Il rapporto OCSE registra buoni parametri macro-economici, ma ricorda che Israele deve fare di più per integrare nel mondo produttivo le comunità araba ed ebraica ultra-ortodossa

Il Segretario generale dell’OCSE Angel Gurria (a destra) in conferenza stampa con il ministro delle finanze israeliano Yair Lapid

Il Segretario generale dell’OCSE Angel Gurria (a destra) in conferenza stampa con il ministro delle finanze israeliano Yair Lapid

Le comunità araba ed ebraica ultra-ortodossa potrebbero contribuire notevolmente all’economia israeliana se un maggior numero dei loro membri fosse inserito nel mondo del lavoro. Lo ha detto Angel Gurria, Segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Gurria, intervistato dalla CNN sull’andamento dell’economia israeliana durante i lavori della Israel Business Conference di Tel Aviv, ha detto che guardando alla situazione macro-economica israeliana si nota come attualmente circa 2 milioni di cittadini siano praticamente esclusi dall’economia locale. Aggiungere al mondo produttivo anche solo il 25% di tale popolazione avrebbe un impatto enorme da un punto di vista economico.

Nell’occasione, Gurria ha presentato al ministro delle finanze israeliano, Yair Lapid, il rapporto biennale dell’OCSE sull’economia israeliana. Il ministero delle finanze ha affermato che il rapporto OCSE evidenzia una robusta crescita economica di Israele, tassi di disoccupazione relativamente bassi e un forte sviluppo nell’industria high-tech. Ma il rapporto menziona anche un tenore di vita generale mediamente più basso rispetto ai principali paesi OCSE.

“L’appartenenza all’OCSE è molto importante per Israele come supporto nell’affrontare le sfide sociali ed economiche – ha detto Lapid nella conferenza stampa con Gurria – Israele continuerà a mantenere elevati livelli di crescita e di stabilità finanziaria”.

Il Segretario generale ha definito “forte” l’economia israeliana e ha incoraggiato Israele ad adoperarsi per estendere i benefici derivanti da tale economia a tutti i segmenti della società. Ha anche detto che altri membri dell’OCSE avrebbero da imparare dall’attenta gestione dell’economia israeliana.

In un caffè arabo

In un caffè arabo

Gurria ha terminato il suo viaggio lampo in Israele incontrando il presidente Shimon Peres, al quale ha detto che, mentre la crescita israeliana è innegabile, il Paese deve ancora affrontare diverse sfide economiche. In particolare, ha ribadito Gurria, Israele deve assicurarsi che la maggioranza della popolazione goda della crescita registrata dal paese a livello macro-economico negli anni scorsi, e che bisogna lavorare per diminuire i divari economici.

Peres ha accolto favorevolmente il rapporto dell’OCSE dicendo: “Israele esprime massimo rispetto per l’Organizzazione e ne accoglie sia gli elogi, sia le raccomandazioni su come migliorare l’economia del Paese. Faremo tesoro di questo accurato lavoro, di cui vi ringraziamo”. Durante l’incontro, i due hanno parlato del peso economico internazionale di Israele e di eventuali modalità per sviluppare e ampliare il ruolo di Israele nell’Organizzazione.

Dal canto suo, il primo ministro Benjamin Netanyahu si è compiaciuto di come il rapporto sottolinei “i progressi nel campo high-tech”. “Ho spiegato al Segretario generale dell’OCSE quello che stiamo facendo nel campo dell’informatica – ha detto Netanyahu –  e degli investimenti che facciamo per trasformare Beersheva in una capitale informatica globale, cosa che permetterà a molti investitori e aziende del settore di operare in Israele. Senza dubbio ciò continuerà a far parte integrante della futura crescita di Israele e della sua capacità di contribuire all’economia globale”.

(Da: Israel HaYom, 9.1.213)