Nuovo sketch della popolare e graffiante trasmissione israeliana di satira televisiva, Eretz Nehederet (Terra meravigliosa), che questa volta trae spunto dalle rivelazioni sulla notoria complicità di dipendenti Unrwa con il terrorismo anti-israeliano e in particolare le atrocità del 7 ottobre
Secondo un’opinione molto diffusa, se solo Israele accettasse la soluzione a due stati l’intero conflitto sarebbe risolto. L’amministrazione Biden, l’Unione Europea, mass-media e organismi internazionali abbracciano tutti la soluzione a due stati come la panacea che stabilizzerà l’intero Medio Oriente.
Il Ministero della sanità dell’Autorità Palestinese ha reagito all’audace operazione compiuta martedì dai servizi di sicurezza israeliani nell’ospedale Ibn Sina di Jenin (con l’uccisione di tre terroristi Hamas che stavano pianificando un attacco in stile 7 ottobre) invocando la protezione dell’Assemblea Generale dell’Onu e delle ong internazionali sui centri medici.
Non lo si direbbe, stando alla decisione intimidatoria appena emessa dalla Corte Internazionale di Giustizia contro Israele. Ma il bilancio delle vittime civili a Gaza – comprese donne e bambini – è tra i più bassi nella storia di guerre analoghe. E negli ultimi mesi è calato ulteriormente.
Nel mezzo della bufera scatenata dalla rivelazione che una dozzina di dipendenti dell’Unrwa hanno preso parte attiva all’attacco del 7 ottobre contro Israele, si moltiplicano le informazioni che attestano la portata della condotta criminosa da parte dell’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di aiutare i “profughi” palestinesi.
Ci sono voluti nove mesi all'esercito americano per liberare Mosul dall’Isis, in Iraq, e Mosul è molto più piccola della striscia di Gaza, dove le Forze di Difesa israeliane stanno combattendo da quattro mesi.
Il giudice israeliano che fa parte del collegio della Corte Internazionale di Giustizia nella causa sull’accusa di genocidio a Gaza, ha espresso la sua opinione dissenziente sulla maggior parte delle decisioni della Corte.
Il 7 ottobre il mondo è totalmente cambiato, per il popolo ebraico. Ho visto soffrire ciascuno dei miei amici ebrei, e il dolore non se ne va. Hanno subìto il peggior attacco contro di loro dai tempi della Shoà, e ciò che lo rende ancora più doloroso è che il sostegno che hanno ricevuto dal mondo non è stato molto migliore di quello ricevuto durante la Shoà.
Da un lato continuo ad essere allibito di fronte alle innumerevoli manifestazioni e sfilate di sedicenti “pro-palestinesi” in tutto il mondo – da New York a Londra, a Sydney, ad Amman, a San Francisco – con centinaia di migliaia di persone che gridano contro Israele, contro la sua offensiva anti-terrorismo a Gaza, spesso contro la sua stessa esistenza