Sezione: MITZPÉ: gli articoli del direttore Marco Paganoni

“Riprendiamo per mano la pace”. Bello, giusto. E cioè?

Ci sono cortei antisemiti pro-Hamas, e ne prendiamo atto. Poi ci sono le manifestazioni dei benintenzionati che invocano il cessate il fuoco subito. Da questi vorremmo sentire una risposta: cosa dovrebbe fare Israele per difendersi, dopo il 7 ottobre?

Di Marco Paganoni

C’è corteo e corteo. Da un lato si moltiplicano le nauseanti manifestazioni di chi si compiace della macelleria anti-ebraica del 7 ottobre e inneggia all’annientamento dello stato ebraico e degli ebrei gridando “Israele in pattumiera", "Palestina dal fiume al mare”.

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La soluzione a due stati (e quella cena che non ho ancora potuto riscuotere)

Tutti ripetono che Israele deve rilanciare la soluzione a due stati. Ma non si sente dire cosa dovrebbero fare i palestinesi “moderati” per rendere di nuovo proponibile la soluzione a due stati, dopo che l’hanno ripetutamente affossata

Di Marco Paganoni

Erano i primissimi anni Duemila. La prospettiva “due stati per due popoli”, allora sostenuta da una netta maggioranza di israeliani, era stata affossata dal rifiuto palestinese dello stato palestinese indipendente accanto a Israele proposto a Yasser Arafat dal premier israeliano Ehud Barak e dal presidente americano Bill Clinton nel luglio 2000 e di nuovo nel gennaio 2001. E veniva tragicamente annientata, settimana dopo settimana, dalla orribile sequenza di attentati suicidi contro la popolazione israeliana nella cosiddetta seconda intifada.

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E’ di nuovo caccia all’ebreo, e di nuovo c’è chi preferisce chiudere gli occhi

Signor Guterres, “l’occupazione” non c’entra niente: le atrocità di Hamas sono il risultato di un secolo di disumanizzante indottrinamento antisemita

Di Marco Paganoni

Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha affermato che la carneficina del 7 ottobre "non è sorta dal nulla" ma da “56 anni” di occupazione, intendendo con questo che Israele se l’è cercata e magari anche un po' meritata.

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Quelli che: gli ebrei mica si difendono, gli ebrei si vendicano (anche per il Corriere) – Con la risposta del Corriere

Giudichi il lettore come si può definire questo stereotipo antico quanto è antico il pregiudizio anti-ebraico. Meglio leggere altri articoli sulla stessa testata, e ascoltare i messaggi da Israele

Di Marco Paganoni (con Angelica Edna Livne Calò, Lucy Aharish)

Riflettendo (si fa per dire) sulla reazione di Israele alla carneficina nazi-islamista perpetrata il 7 ottobre dai terroristi palestinesi di Hamas in perfetto stile Isis e Boko Haram, l’editorialista della redazione digitale del Corriere della Sera che ha curato la rubrica “Il punto” di mercoledì mattina è stato a suo modo esplicito e istruttivo.

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Se “l’aspirazione nazionale palestinese” è annientare lo stato ebraico

Discutiamo di tutto. Ma al fondo la questione, nella sua orribile brutalità, è piuttosto semplice

Di Marco Paganoni

Rieccoli. Esiste una nutrita schiera di commentatori che ogni volta – anche dopo questa abominevole manifestazione dell’ideologia nazi-islamista che anima i nemici da cui Israele deve difendersi (la più grande carneficina di ebrei in un giorno solo dai tempi della Shoà, cit. il presidente Isaac Herzog) – ogni volta, con l’aria supponente di chi rivela la vera verità, ti spiegano

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La faziosità acrobatica del Corriere

La Rassegna Stampa digitale del Corriere della Sera riesce a scrivere un intero articolo sul fallimento degli Accordi di Oslo senza mai menzionare né il terrorismo né le proposte di pace israeliane rifiutate dai palestinesi

Di Marco Paganoni

Chi desidera non capire niente, ma proprio niente della questione israelo-palestinese non deve far altro che affidarsi alle ineffabili sintesi proposte nella Rassegna Stampa della redazione digitale del Corriere della Sera.

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