Sharon accelera lo sgombero: Nessuno osi aggredire i militari

Il primo ministro ha respinto la richiesta di sospendere il disimpegno dopo gli ultimi mortali attacchi terroristici.

image_275Chi aggredirà i militari se ne assumerà tutte le conseguenze. Lo ha detto oggi il primo ministro israeliano Ariel Sharon, parlando del previsto sgombero di insediamenti nella striscia di Gaza e parte della Cisgiordania settentrionale durante una riunione a porte chiuse della Commissione esteri e difesa della Knesset (parlamento israeliano).
“Chiunque aggredirà i militari e gli agenti di polizia – ha detto Sharon – o darà ascolto chi ingiunge di opporsi con metodi non democratici allo sgombero deve sapere che ci sarà un prezzo da pagare. Queste azioni non resteranno ignorate, e verranno adottate misure contro queste persone”.
Secondo quando hanno riferito i parlamentari che hanno partecipato alla riunione, Sharon ha anche detto che intende accelerare l’attuazione del piano di disimpegno e facilitare lo sgombero volontario dei residenti negli insediamenti, offrendo da subito i previsti indennizzi senza aspettare il mese di agosto.
“Il primo ministro – ha riferito il parlamentare laburista Haim Ramon, membro della commissione – ha precisato che ogni persona residente in un insediamento in Samaria (Cisgiordania settentrionale) o nella striscia di Gaza che voglia andar via, può farlo anche domani mattina ottenendo l’indennizzo senza dover aspettare l’ordine formale di sgombero”.
Anche Raanan Gissin, consigliere di Sharon, ha confermato che gli israeliani che vogliano lasciare volontariamente gli insediamenti nella striscia di Gaza possono farlo già a partire da domani. Gissin ha poi affermato per la prima volta che potranno richiedere l’indennizzo anche gli israeliani che lasceranno volontariamente l’area dei quattro insediamenti della Cisgiordania settentrionale inclusi nel piano di disimpegno varato da Sharon.
Sharon ha poi respinto la richiesta di alcuni parlamentari che il piano venisse sospeso in seguito all’attentato palestinese che domenica ha provocato la morte di un soldato e all’attacco di missili Qassam palestinesi che lunedì ha causato la morte a Sderot (Israele) di due civili israeliani, fra i quali un bambino di quattro anni. Il primo ministro ha risposto che “il piano di disimpegno verrà attuato come previsto”.
Secondo un documento di lavoro presentato dal governo ai ministeri interessati circa due settimane fa, lo sgombero forzato degli insediamenti nella striscia di Gaza avrà inizio dal primo settembre 2005 per terminare nel giro di due settimane, mentre lo sgombero volontario dovrebbe iniziare il prossimo agosto. Fonti governative hanno tuttavia precisato che vari elementi di questo calendario potrebbero subire modifiche in funzione del mutare delle condizioni politiche.

(Da: Ha’aretz, 28.06.04)