Sharon allOnu: diritti di libertà e sovranità per Israele e per i palestinesi

Ma ora tocca ai palestinesi dimostrare il loro desiderio di pace.

image_895“Oggi io, che sono stato condotto dalle circostanze della vita a diventare combattente e condottiero militare in tutte le guerre d’Israele, tendo la mano ai nostri vicini palestinesi in un appello per la riconciliazione e il compromesso, affinché possiamo porre fine al sanguinoso conflitto e, insieme, avviarci sulla strada che conduce alla pace tra le nostre nazioni”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Ariel Sharon prendendo la parola giovedì sera davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “Considero questa la mia missione negli anni a venire” ha aggiunto Sharon.
Il primo ministro israeliano ha continuato: “Israele mi è caro, ed è caro a noi ebrei sopra ogni cosa. Cedere qualunque parte della terra dei nostri padri è straziante e difficile quanto dividere il Mar Rosso. Ogni pezzo di terra, ogni monte, ogni valle, ogni corso d’acqua, ogni pietra sono pieni di storia ebraica. La persistente presenza di una comunità ebraica in questa terra non è mai stata interrotta. La Terra d’Israele è una Bibbia aperta: identità e diritto della nazione ebraica. Vi dico queste cose perché sono l’essenza della mia coscienza ebraica riguardo all’inalienabile diritto d’Israele alla Terra d’Israele. Ma lo dico anche per sottolineare quanto dolore provo nel profondo del cuore quando mi rendo conto che dobbiamo fare concessioni in nome del raggiungimento della pace con i nostri vicini palestinesi. Il fatto che la nazione ebraica abbia diritto alla Terra d’Israele non significa che ignoriamo i diritti dei palestinesi. Essi saranno sempre i nostri vicini. Noi li rispettiamo e non abbiamo alcun desiderio di governare su di loro. Anche loro hanno diritto alla libertà e a un’esistenza nazionale sovrana in un loro stato”.
Sharon ha poi parlato del ritiro dalla striscia di Gaza: “Questa settimana l’ultimo soldato israeliano è uscito da Gaza, ponendo termine al governo militare su quell’area. Ora è la volta dei palestinesi di dimostrare il loro desiderio di pace. Il test più importante per la dirigenza palestinese sarà vedere se rispetterà il proprio impegno di porre fine al terrorismo e alle sue strutture, di sradicare il regime di anarchia delle bande armate, di far cessare l’istigazione e l’educazione all’odio verso Israele e gli ebrei. Finché non avverrà tutto questo, Israele saprà come difendersi dagli orrori del terrorismo.
Ecco perché abbiamo costruito la barriera di sicurezza, e perché la completeremo: come farebbe qualunque altro paese per proteggersi. Ogni giorno la barriera di sicurezza impedisce a terroristi e assassini di penetrare nei centri abitati israeliani per fare strage di cittadini che vanno al lavoro, di bambini che vanno a scuola, di intere famiglie che pranzano al ristorante.La barriera è assolutamente necessaria. La barriera salva ogni giorno vite umane”.
A proposito dell’Iran, Sharon ha detto che “il tentativo iraniano di dotarsi di armi nucleari dovrebbe togliere il sonno a tutti coloro che si battono per la pace in Medio Oriente e nel resto del mondo. La combinazione di oscuro fondamentalismo sommato al sostegno alle organizzazioni terroristiche crea una grave minaccia, che tutte la nazioni dell’Onu devono fronteggiare”.
“Sono uno di quelli – ha concluso Sharon – convinti che possiamo raggiungere un onesto compromesso per la coesistenza e le relazioni di buon vicinato fra ebrei e arabi. Ma devo mettere una cosa bene in chiaro: non vi sarà nessun compromesso sul diritto di Israele di esistere come stato degli ebrei, all’interno di confini difendibili, in totale sicurezza, senza minacce né terrorismo”.

(Da: YnetNews, 15.09.05)