Sicurezza in primo piano

Poco prima dellattentato, Sharon aveva tenuto un discorso tutto incentrato sulla lotta alla povertà.

Da un articolo di Akiva Eldar

image_993La strage a Netanya riporta la questione della sicurezza in vetta all’ordine del giorno del dibattito pubblico israeliano per la prima volta dopo che l’inaspettata affermazione dell’ex sindacalista Amir Peretz nelle primarie laburiste aveva fatto puntare tutti i riflettori sui temi sociali e sulle elezioni anticipate di fine marzo. Poco prima dell’attentato suicida di lunedì mattina, il primo ministro israeliano Ariel Sharon aveva tenuto un discorso alla Israel Business Conference interamente incentrato sul tema della lotta alla povertà. L’attentato, insieme alla recente ripresa dei lanci di missili Qassam palestinesi dalla striscia di Gaza sul Negev occidentale israeliano, al surriscaldato dibattito sulla questione nucleare iraniana e alla tensione innescata da Hezbollah al confine settentrionale, pone di nuovo al centro dell’attenzione la questione sicurezza.
I fatti mettono in ombra le questioni economiche e sociali, ma allo stesso tempo sollevano alcune domande fondamentali sul disimpegno dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania settentrionale, il successo che Sharon esibisce come bandiera del suo nuovo partito Kadima.
Il terrorismo è stato il tema dominante in tutte le campagne elettorali tra i primi anni ’80 e lo scoppio della prima intifada, alla fine del quel decennio, spingendo in secondo piano tutte le altre questioni, prima fra tutte quella del processo di pace.
Sharon è stato dipinto come il leader più qualificato per affrontare il terrorismo, una persona che non scende a compromessi e non cede alla violenza palestinese. Ma la sua nuova/antica alleanza con Shimon Peres, “architetto” degli accordi di pace di Oslo, pone Sharon sotto nuova luce. Egli stesso cerca costantemente di presentarsi come un uomo di centro, che applicherà la Road Map e rinnoverà i colloqui con l’Autorità Palestinese.
I rivali vecchi e nuovi di Sharon, nell’estrema destra e nel Likud guidato da Benjamin Netanyahu, sapranno utilizzare quella che sembra essere una vera escalation per dipingere Sharon come uno di sinistra. Netanyahu approfitterà dell’attentato anche per colpire i suoi rivali interni nella gara per la presidenza del Likud, Shaul Mofaz e Silvan Shalom, giocando sul fatto che entrambi sono stati a favore del disimpegno.
D’altra parte, la pressione dalla destra obbligherà Peretz ad assumere una posizione più ferma sui temi della sicurezza, abbracciando figure prominenti della sicurezza come l’ex capo dello Shin Bet Ami Ayalon e l’ex capo della polizia Aryeh Amit.

(Da: Ha’aretz, 5.12.05)