Siria e Iran dietro al contrabbando di armi

Le forze israeliane hanno scoperto 8 tunnel nel mese di aprile, 11 dallinizio dellanno e 90 dal settembre 2000.

image_203“A Rafah stiamo conducendo un’operazione volta a migliorare la nostra capacità di combattere contro l’introduzione illegale di armi ed esplosivi. Scopo dell’operazione è scoprire il più alto numero possibile di tunnel usati per contrabbandare armi dall’Egitto”. Lo ha dichiarato martedì il capo di stato maggiore israeliano Moshe Ya’alon.
“Questo ingresso di armi – ha spiegato Ya’alon – è quasi interamente finanziato dall’Iran e viene organizzato via Siria e Libano, con l’aiuto di Hezbollah”.
Secondo il generale, recentemente si è registrato un pericoloso miglioramento nella qualità degli armamenti introdotti.
Nei giorni scorsi due blindanti israeliani sono stati fatti esplodere nella striscia di Gaza, con la morte di undici soldati. “Senza il controllo israeliano sulla strada Philadelphia (tra Egitto e striscia di Gaza), previsto dagli accordi – ha detto Ya’alon – Gaza si riempirebbe di armi di ogni tipo, rendendoci la vita molto difficile”.
Le Forze di Difesa israeliane hanno scoperto otto tunnel nel mese di aprile, undici dall’inizio dell’anno e circa novanta dallo scoppio della cosiddetta seconda intifada nel settembre 2000.
Ya’alon ha poi categoricamente smentito violazioni dei diritti umani da parte delle Forze di Difesa israeliane durante le operazioni. “I nostri soldati non sparano sulle ambulanze, nonostante la lunga serie di abusi da parte palestinese” ha detto, ricordando che anche di recente terroristi palestinesi hanno usato ambulanze dell’UNRWA e della Croce Rossa per sequestrare parti dei corpi dei soldati israeliani uccisi.
Gli unici edifici che vengono distrutti nella zona sono quelli usati per nascondere tunnel o per fare fuoco sui soldati.
“Coloro che considerano il contrabbando di armi più importante della popolazione civile di Rafah ci hanno costretto ad adottare le misure in corso in questi giorni”, ha concluso il capo di stato maggiore israeliano.

(Da: Jerusalem Post, 18.05.04)