Sondaggio: 5 palestinesi su 6 sono convinti che vi sia Israele dietro gli attentati di Parigi

Miti complottisti alimentati dai mass-media dell’Autorità Palestinese

Di Judah Ari Gross e PMW

Vignetta pubblicata da Al-Watan (Oman, 13.1.165): “L’ebreo” controlla sia le organizzazioni terroristiche che i mass-media occidentali, mettendoli uno contro l'altro. Anche di queste calunnie si alimenta l’istigazione all’odio contro Israele ed ebrei

Vignetta pubblicata da Al-Watan (Oman, 13.1.165): “l’ebreo” controlla sia le organizzazioni terroristiche che i mass-media occidentali, mettendoli gli uni contro gli altri. Anche di queste calunnie si alimenta l’istigazione all’odio contro Israele ed ebrei

Un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa palestinese Ma’an dopo la serie di attacchi terroristici a Parigi dei primi di questo mese offre un risultato sorprendente: la stragrande maggioranza dei palestinesi intervistati ritiene che Israele debba aver giocato un ruolo in quegli attentati.

Dal sondaggio, diffuso la settimana scorsa dal quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat al-Jadida, emerge che l’84,4% dei palestinesi (vale a dire 5.142 intervistati su 6.090) ritiene che gli attentati alla redazione di Charlie Hebdo (12 morti) e al supermercato ebraico HyperCacher (4 morti) siano come minimo “sospetti” e che “dietro ad essi possa esservi Israele”. Solo l’8,7% degli intervistati ritiene che “l’assassinio di cittadini francesi a Parigi sia stato una conseguenza naturale della diffusione dell’estremismo islamico in Europa” (Ma’an, 19.1.15).

I risultati del sondaggio, che rappresentano probabilmente una delusione per coloro che sperano in un atteggiamento più moderato e sensato da parte della popolazione palestinese, non costituiscono in realtà una sorpresa per chi conosce Al-Hayat al-Jadida. Dopo gli attentati dell’inizio di questo mese, Palestinian Media Watch ha documentato come i mass-media ufficiali dell’Autorità Palestinese si siano riempiti di teorie complottiste che collegano gli attacchi terroristici di Parigi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al Mossad e ai leader ebrei allo scopo di “vendicarsi dei governi europei per via del loro appoggio a uno stato palestinese indipendente” (Al-Hayat Al-Jadida, 15.1.15).

Alcuni commentatori hanno espresso una posizione più obliqua, implicando una connessione basata solo sul fatto che Israele trarrebbe vantaggio dagli attentati attraverso un aumento dell’immigrazione ebraica dalla Francia. Ad esempio, il giornalista palestinese Akram Atallah parlando il 12 gennaio alla tv ufficiale dell’Autorità Palestinese ha detto che “l’operazione [leggi: gli attentati] serve gli interessi demografici di Israele”.

Molti altri, invece, hanno incolpato Israele per gli attentati in Francia in modo diretto ed esplicito. Yahya Rabah, editorialista e membro del Comitato Direttivo di Fatah a Gaza, ha sostenuto che Israele è dietro “a tutti i gruppi terroristici di questa regione”, li addestra e li rifornisce di armi, facendo capire che dunque Israele è dietro anche agli attentati in Francia. “Si è visto – ha scritto Yahya Rabah l’11 gennaio su Al-Hayat Al-Jadida – che i terroristi hanno iniziato a ricevere addestramento, armi e forse anche intelligence da Israele. Quindi molti ritengono che dietro l’ultima ondata di terrorismo in Francia vi sia qualcosa di più che due giovani musulmani. Si è trattato del prendere di mira il ruolo della Francia a favore della proposta arabo-palestinese, il mese scorso, al Consiglio di Sicurezza”.

Vignette pubblicate sul sito Tasnim (Iran, 17.1.15): Israele e ISIS dietro agli attentati di Parigi

Vignette pubblicate su un sito web vicino alle Guardia Rivoluzionarie Iraniane (Tasnim, 17.1.15: Israele e ISIS dietro agli attentati di Parigi

Muwaffaq Matar, editorialista fisso di Al-Hayat Al-Jadida, parlando il 15 gennaio dell’ascesa dello “Stato Islamico” (ISIS) e dell’antisemitismo in Europa, ha scritto che gli ultimi attentati “suscitano legittimi interrogativi su chi possa esserci dietro a questi crimini se non l’intelligence israeliana, visto che lo stato ebraico di Netanyahu è l’unico a trarne vantaggio”. Secondo Muwaffaq Matar, Netanyahu “vuole realizzare il mito [sic] dell’ebraicità di Israele incoraggiando l’immigrazione”. Pertanto gli attacchi contro gli ebrei in Francia e altrove in Europa “non sono una coincidenza, ma un piano accuratamente eseguito e sotto pieno controllo”.

Omar Hilmi Al-Ghoul, un altro editorialista fisso del quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, ha scritto il 14 gennaio che “fonti turche, come l’intelligence e il sindaco di Ankara [sic]”, hanno determinato che gli attentati sono stati “progettati dal Mossad israeliano”.

(Da: Times of Israel, PMW, 26.1.15)

Per le teorie cospirative sugli attentati di Parigi nella stampa araba e iraniana, si veda MEMRI (in inglese).