Studente israeliano tra i primi 100 giovani inventori nel mondo

image_366Yaakov Benenson, studente di dottorato presso l’Istituto scientifico Weizmann, è entrato nella graduatoria dei primi 100 giovani inventori del mondo.
L’elenco è stato compilato da una giuria di esperti e dalla “Technology Review”, una rivista pubblicata dall’Istituto di tecnologia del Massachusetts negli Stati Uniti. Esso comprende persone al di sotto dei 35 anni, che con la loro opera di sviluppo di tecnologie innovative potrebbero in futuro modificare la nostra vita.
Benenson è il primo israeliano entrato a far parte della graduatoria.

Benenson iniziò a lavorare nel laboratorio del Prof. Ehud Shapira presso l’Istituto Weizmann nel 1999, all’età di 24 anni. Egli prese parte allo sviluppo dei metodi per eseguire calcoli mediante molecole di DNA ed enzimi vari.
Il processo di calcolo molecolare è utilizzato per la diagnosi e la cura di diversi tipi di malattie, compreso il cancro.

Lo stesso Benenson racconta come egli si sia unito al gruppo di lavoro di Shapira dopo aver letto un articolo di giornale nel quale il professore descriveva la sua ipotesi di creare elaboratori molecolari, che avrebbero funzionato secondo il metodo di calcolo della “macchina di Turing ” e sarebbero stati in grado di effettuare diverse operazioni e persino di agire come “dottori” molecolari all’interno di cellule viventi.

“All’epoca questa era solamente un’ipotesi, al confine con la fantascienza; io iniziai a contemplare le possibilità di realizzarla e giunsi alla conclusione che, dopotutto, non si trattava di fiction,” racconta Benenson.

I ricercatori riuscirono, infatti, a creare il più piccolo computer molecolare esistente al mondo.
Il dispositivo è stato recentemente modernizzato ed è ora in grado di individuare segnali molecolari che indicano lo sviluppo di cellule cancerogene in una provetta e di rilasciare una molecola che blocca il processo cancerogeno.
E’ grazie a questa ricerca che Benenson si è guadagnato un posto nella graduatoria internazionale.

(Da: Haaretz, 20.09.04)

Nella foto in alto: Yaakov Benenson