Torniamo al lavoro

A 83 anni, Stef Wertheimer inaugura nuovi incubatori industriali, rivolti anche ai giovani arabi israeliani

Di Sergio Minerbi

image_2937Stef Wertheimer nonostante i suoi 83 anni e l’ingente somma ricevuta (quattro miliardi di dollari) per la vendita a Warren Buffet dell’80% della sua azienda ISCAR, situata in Galilea a Tefen, è rimasto simpatico e attivo. Stef è venuto su dalla gavetta: nato in Germania arrivò con la famiglia nel 1937 in Israele e partecipò alla guerra d’indipendenza. Smobilitato nel 1949, pensava di continuare come civile il suo lavoro a Rafael, grande centro per lo sviluppo di nuovi armamenti. Ma non poté essere assunto perché privo di un diploma universitario e quindi tornò a casa a Naharya. Nel classico garage mise su un’officina dove sviluppò la sua grande idea: nelle macchine utensili, invece di cambiare ogni volta tutto l’utensile, basta cambiare la punta e fece dei taglienti in tungsteno e carbonio per il taglio dei metalli. Fu un successo strepitoso e una rivista professionale americana lo nominò come una delle dieci persone al mondo che nel XX secolo cambiarono sostanzialmente l’industria delle macchine utensili.
La sua ISCAR è situata nel parco industriale di Tefen ad oriente di Naharya. In questi giorni ha fondato un nuovo parco industriale a Nazaret offrendo agli arabi israeliani della Galilea la possibilità di sviluppare le loro industrie. Il parco ha funzioni di incubatore, ci dice Stef. E si insegna al nuovo imprenditore come esportare. C’è una mensa comune dove si possono scambiare le idee fra i vari partecipanti. È il suo quinto parco israeliano (ne esiste uno anche a Istanbul), ma è la prima volta che si dirige al pubblico arabo.
Stef ha molte idee e fra queste ha messo in opera due scuole industriali per ragazzi di 15 anni. Vi rimangono fino ai 18 anni quando si arruolano o in Marina o nella riparazione dei sistemi di difesa. L’esercito si impegna a farli lavorare nel mestiere che hanno appreso e quando vengono smobilitati sono ricercatissimi come operai specializzati. Così il servizio militare non è una perdita di tempo, ma è parte integrale della preparazione professionale del giovane.
Ho chiesto a Stef cosa pensa di Israele oggi. “Dobbiamo tornare a A. D. Gordon (che fondò il sionismo operaio, 1856-1922), e dobbiamo imparare a lavorare. Dimentichiamo gli studi universitari e la corsa al denaro. Insieme al noto scrittore Haim Hefer abbiamo scritto una canzone che comincia così: ‘Non aspettate il Messia, mettetevi a lavorare’”.
Certamente è un buon consiglio.

(Da: Moked, 16.9.10)

Nella foto in alto: Stef Wertheimer