Tre civili israeliani uccisi da razzi palestinesi

Mentre continua l’operazione anti-terrorismo delle Forze di Difesa israeliane.

image_3589Tre civili israeliani, due donne e un uomo, sono stati uccisi nella loro abitazione a Kiryat Malachi giovedì mattina, centrata da un razzo palestinese.
I tre stavano cercando di raggiungere il vano scale rafforzato, ma non hanno fatto in tempo. Ferite altre persone, fra cui due bambini. Colpita anche un’altra abitazione della cittadina.
I lanci di razzi palestinesi dalla striscia di Gaza sulle città israeliane sono proseguiti per tutta la notte e la mattina di giovedì. Colpita un’abitazione a Ashdod e una scuola (vuota) a Ofakim. Razzi anche su Beersheba, Ashkelon, Eshkol e Gan Yavne. Un’ottantina i razzi intercettati dal sistema anti-missilistico “Cupola di ferro”.
Più di 240 razzi palestinesi sono stati lanciati dalla striscia di Gaza contro città israeliane tra mercoledì sera e giovedì mattina, dopo l’inizio dell’operazione anti-terrorismo “Colonna di nube difensiva” durante la quale le forze aeree israeliane a metà giornata di giovedì avevano colpito circa 200 obiettivi terroristici: soprattutto lancia-razzi e depositi di armi di Hamas e Jihad Islamica, spesso posizionati in edifici civili, ma anche cinque cellule terroristiche impegnate nel lancio di razzi contro Israele. Sarebbero quindici i palestinesi morti in questi raid. Le forze aeree israeliane hanno iniziato a lanciare volantini sulla striscia di Gaza avvertendo i civili di tenersi lontani da covi e basi terroristiche, che sono l’obiettivo dei raid. Immagine e traduzione in inglese del volantino sono visibili su: http://www.idfblog.com/2012/11/14/live-updates-idf-terror-targets-gaza . Lo stesso messaggio viene inviato anche per telefono a migliaia di abitanti di Gaza.
Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu (che nei giorni scorsi non si era occupato dei lanci di razzi palestinesi nonostante le ripetute denunce israeliane) si è riunito giovedì mattina su richiesta di Egitto, Marocco e palestinesi. L’ambasciatore sudanese, Daffa-Alla Elhag Ali Osman, parlando a nome del gruppo dei paesi arabi ha chiesto al Consiglio di condannare “l’odioso e barbarico attacco israeliano”. Dopo 90 minuti di discussione, il Consiglio non ha votato nessuna risoluzione.
L’ambasciatore Usa Susan Rice ha difeso con determinazione il diritto di Israele a difendersi dagli aggressivi attacchi palestinesi dicendo che “nulla giustifica la violenza di Hamas e altre organizzazioni terroristiche” diretta contro Israele. L’ambasciatore israeliano Ron Prosor ha riferito che anche altri rappresentanti hanno difeso il diritto di Israele all’autodifesa condannando gli attacchi indiscriminati contro civili israeliani.
Parlando al Consiglio di Sicurezza, Prosor ha detto: “Tutti voi qui riuniti sapete bene quante volte ho fatto appello a questo Consiglio in merito alla terribile realtà che subisce la popolazione del sud di Israele. Non è certo la prima volta che metto in guardia circa il potenziale esplosivo della situazione a Gaza. Ho sollevato la questione intervento dopo intervento, lettera dopo lettera, incontro dopo incontro. Il Consiglio non ha fatto nulla e non ha detto nulla: neanche una parola. Noi israeliani abbiamo dato dimostrazione della massima moderazione per anni, ma Israele ha il diritto e il dovere di rispondere a questi attacchi. Israele non intende giocare alla roulette russa con la vita dei suoi cittadini”.

L’ultima importante offensiva anti-terrorismo israeliana nella striscia di Gaza (operazione “piombo fuso”) si ebbe tra la fine di dicembre 2008 e gennaio 2009, dopo che per due mesi il sud del paese era stato bersagliato da razzi palestinesi. L’operazione comportò raid aerei per sette giorni, seguiti da un’offensiva di terra di 15 giorni contro basi e centri di Hamas e altre organizzazioni terroristiche. Nei due anni successivi si registrò un netto calo dei lanci di razzi e colpi di mortaio palestinesi: poco più di 250 in tutto negli anni 2009 e 2010 contro i circa 1.000 del solo 2008. Tuttavia, Hamas e altri gruppi iniziarono subito un’intensa attività di riarmo facendo entrare nella striscia di Gaza migliaia di razzi Grad, razzi anti-carro, granate RPG, missili anti-aerei a spalla e proiettili di mortaio attraverso il confine con il Sinai egiziano. Dall’inizio del 2011 più di 1.100 ordigni sono stati lanciati contro il sud di Israele, circa 800 dei quali nel solo 2012.

(Da: YnetNews, Jerusalem Post, 15.11.12)

Nelle foto in alto: la casa di Kiryat Malachi dove tre civili israeliani sono stati uccisi da un razzo palestinese; un bambino israeliano ferito nella stessa città; civili israeliani in un rifugio anti-aereo a Nitzan