Tv dell’Autorità Palestinese: “Insegniamo ai nostri ragazzi che la Palestina va dal Giordano al mare”

E’ questo lo “stato palestinese” riconosciuto da svariati paesi europei?

Attraverso i suoi programmi per ragazzi e bambini, la televisione ufficiale dell’Autorità Palestinese conduce una costante campagna di indottrinamento delle nuove generazioni palestinesi affinché crescano nella convinzione che il loro obiettivo è la distruzione di Israele, un concetto continuamente rafforzato da dirigenti ed esponenti dell’Autorità Palestinese che spesso e volentieri parlano di Israele come parte della “Palestina occupata” che deve essere “liberata” o “restituita ai palestinesi”. Questa concezione rappresenta uno dei principi fondamentali dell’educazione e dell’ideologia palestinese, come Palestinian Media Watch documenta da per anni.

Ora lo stesso presidente dell’Associazione degli Insegnanti (arabi) di Gerusalemme, Issa Salman, ha esplicitamente dichiarato in un’intervista che questo è appunto il messaggio educativo trasmesso agli allievi nelle scuole arabe a Gerusalemme:

Traduzione – “Nelle nostre scuole, insegniamo quello che ci impongono la nostra religione e la nostra coscienza: che Gerusalemme è araba e che la Palestina, da nord a sud, dal fiume [Giordano] al mare [Mediterraneo], è islamica araba palestinese, e che rimarrà tale nonostante il dannato occupante”. (TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 15 novembre 2014)

La "Palestina" insegnata nella scuole palestinesi: Israele è cancellato dalla carta geografica

La “Palestina” insegnata nella scuole palestinesi: Israele è cancellato dalla carta geografica

Il concetto espresso dall’insegnante secondo cui l’islam “impone” che “la Palestina” sia tutta islamica e comprenda anche tutto il territorio di Israele riecheggia le dichiarazioni di Mahmoud Al-Habbash, consigliere di Abu Mazen per gli affari religiosi, il quale ha recentemente ribadito il divieto in nome dell’islam di accettare l’esistenza di Israele:

“Al-Habbash ha sottolineato che, secondo la shari’ah (legge islamica), tutta la terra di Palestina è waqf (inalienabile dotazione religiosa islamica) ed è terra santa, e che è vietato vendere o cederne la proprietà, così come permettere l’occupazione anche di un solo millimetro di essa”. (Al-Hayat Al-Jadida, quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese, 22 ottobre 2014)

Ultimamente i dirigenti dell’Autorità Palestinese, compreso Abu Mazen, utilizzano sempre più spesso il termine ribat (guerra o conflitto religioso per difendere o riconquistare terre definite islamiche) quando si riferiscono al conflitto con Israele, e in particolare alle tensioni in corso a Gerusalemme.

Indottrinamento e disinformazione. Lo scorso 18 novembre la TV dell’Autorità Palestinese ha definito “martiri” i due terroristi uccisi quel giorno dalla polizia israeliana a Gerusalemme, ignorando completamente il fatto che avessero fatto irruzione in una sinagoga armati di pistole, mannaie e coltelli e avessero ucciso quattro ebrei in preghiera e un agente di polizia. La TV dell’Autorità Palestinese li ha semplicemente inclusi in una lista di “martiri” palestinesi morti in “attacchi israeliani”, e che comprendeva tutti i terroristi morti dopo che avevano deliberatamente investito pedoni israeliani in alcune strade di Gerusalemme (attentati descritti dalla Tv palestinese come “incidenti stradali”)

Traduzione – La conduttrice del notiziario: “L’ultima reazione alle politiche e agli strumenti di Netanyahu è stata la morte da martiri di due palestinesi [i terroristi che hanno ucciso 5 persone alla sinagoga di Har Nof] sotto il fuoco della polizia dell’occupazione a Gerusalemme ovest”. (TV Ufficiale dell’Autorità Palestinese, servizio andato in onda 4 volte il 18 novembre 2014)

(Da: PMW Bulletin, 25.11.14 – 1.12.14)