Un terrorista del nuovo tipo

Molto difficile prendere i “cani sciolti” prima che commettano i loro crimini

di Amir Oren

image_2649“Le armi non uccidono le persone – recita il ben noto slogan della National Rifle Association americana – Sono le persone che uccidono le persone”. E così, uno di questi tizi dal grilletto facile, equipaggiato con un arsenale facilmente acquistabile negli Stati Uniti dove è nato, è immigrato in Israele in quanto ebreo e si è messo a sparare alla gente che non gli andava a genio (omosessuali, israeliani di sinistra, palestinesi, poliziotti). Yaakov (Jack) Teitel, il terrorista seriale figlio di un dentista americano, che aveva deciso di applicare una sua legge dell’“occhio per dente”, corrisponde al profilo generale del sospetto approntato dai servizi di sicurezza e dalla polizia israeliana; ma ci sono voluti ugualmente dodici anni perché venisse beccato. […]
Se fosse rimasto in Florida, molto probabilmente sarebbe entrato con il suo arsenale in qualche università o in un club gay e avrebbe posto fine alla sua vita in una grandinata di proiettili; verosimilmente la polizia americana e l’FBI gli avrebbero usato ben poca clemenza, a differenza di quella israeliana che lo ha catturato incolume, benché avesse con sé una pistola al momento dell’arresto. […]
Teitel non sembra avere granché in comune con il gruppo clandestino che negli anni ’80, prima d’essere debellato, aveva preso di mira i sindaci palestinesi. Come Baruch Goldstein, e ancor più come Yigal Amir, Teitel era un “cane sciolto”. I servizi di sicurezza affermano con prudenza che non vi risultano prove dell’esistenza di un gruppo clandestino ebraico, oggi, in Cisgiordania; ma non si può nemmeno respingere con sicurezza questa eventualità. Tuttavia, l’apparente scomparsa del fenomeno è di poco conforto. I gruppi clandestini sono più facili da prendere: si riuniscono, parlano, intrigano, lasciano trapelare informazioni, possono essere infiltrati, e questo vale sia per le organizzazioni criminali che per quelle terroristiche. Invece è quasi impossibile catturare in anticipo un individuo incline alla violenza, specialmente quando sceglie bersagli non protetti. Può essere catturato solo dopo il fatto, a prezzo di un enorme investimento tecnologico e giudiziario, mettendo pazientemente insieme i pezzi di intelligence e prove disparate raccolte sul campo.
I gruppi clandestini organizzati sanno molto di anni ’80. Teitel, invece, è il “nuovo terrorista”: autodidatta, capace di adoperare armi che ha personalmente importato, senza complici né catene di comando fra lui e il suo “dio”. Finché le cose staranno così, i servizi di sicurezza incontreranno sempre molte difficoltà a catturare terroristi come Teitel prima che compiano i loro attacchi.

(Da: Ha’aretz, 2.11.09)

Nella foto in alto: Yaakov Teitel dopo l’arresto