Una reazione più energica

La responsabilità per questi attentati ricade sul governo Hamas.

Da un articolo di Zeev Schiff

image_1176L’attentato suicida di lunedì alla vecchia stazione degli autobus di Tel Aviv (nove morti) assume una valenza strategica per il futuro. È il primo attentato suicida riuscito da quando Hamas è salita al potere nell’Autorità Palestinese, e il primo dopo le elezioni politiche israeliane.
La fazione terrorista palestinese Jihad Islamica ha perpetrato sei attentati suicidi nel 2005. Ma la responsabilità per questi attacchi ricade sul governo Hamas. Hamas dice che i palestinesi hanno il diritto di colpire Israele, ma alla fazione Jihad Islamica dice, dietro le quinte, che il nuovo governo palestinese ha bisogno di calma e tranquillità. Tuttavia la Jihad Islamica sa fin troppo bene che Hamas non muoverà un dito contro di lei.
Nonostante le difficoltà che incontra a governare, Hamas ha ottenuto un significativo successo la scorsa settimana quando Mosca ha annunciato l’intenzione di aiutare finanziariamente l’Autorità Palestinese, andando di fatto a sostenere coloro che continuano a colpire Israele con le bombe. Gli Stati Uniti, d’altro canto, e molti paesi europei considerano gravi il terrorismo e la violenza, ma continuano ad appoggiare il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Sebbene debole, Abu Mazen viene ancora considerato come colui che ha il controllo delle forze di sicurezza, delle loro risorse economiche, e delle relazioni con l’estero dell’Autorità Palestinese.
Tutte le fazioni estremiste palestinesi prendono parte ai lanci di missili Qassam, compresa Hamas. Presto la gittata di questi missili artigianali verrà aumentata. Israele deve reagire con maggior determinazione militare nella striscia di Gaza, e con più arresti soprattutto fra gli attivisti della Jihad Islamica.
Le dichiarazioni di poco tempo fa circa una vittoria di Israele sul terrorismo suonano oggi come una battuta di cattivo gusto. Israele continua a non riuscire a dissuadere coloro che trasportano gli attentatori all’interno del proprio territorio, con pene troppo lievi inflitte a chi si macchia di questo crimine. La lotta contro il terrorismo deve essere condotta più energicamente, e bisogna fare di più per completare la barriera di separazione, la cui costruzione prende un tempo stranamente lungo.

(Da: Ha’aretz, 18.04.06)

Nella foto in alto: Terroristi col volto coperto, affiliati a varie fazioni palestinesi, presenziano alla conferenza stampa del 19 aprile a Gaza durante la quale hanno ribadito il loro sostegno al governo Hamas dell’Autorità Palestinese.