Unità nazionale o elezioni anticipate

Sharon: 'In ogni caso il piano di disimpegno verrà attuato, punto e basta.

image_469”Le opzioni sono chiaramente due: governo di unità nazionale [con laburisti e partiti religiosi] o elezioni anticipate”. Lo ha detto giovedì il primo ministro israeliano Ariel Sharon all’indomani del voto contrario della Knesset alla legge di bilancio presentata dal suo governo.
Dopo la votazione, Sharon ha destituito i ministri del partito laico di centro Shinui, che aveva votato contro la legge di bilancio (a causa delle intense sottoscritte da Sharon con il partito ortodosso Ebraismo Unito della Torah sul finanziamento a istituzioni educative religiose), lasciando il governo con il sostegno di soli 40 parlamentari (su 120), metà dei quali oltretutto sono contrari al piano di disimpegno dalla striscia di Gaza e da parte della Cisgiordania settentrionale.
In ogni caso – ha aggiunto categoricamente Sharon – il piano di disimpegno verrà attuato, punto e basta”. Sharon ha ribadito che è disposto a coordinare con l’Autorità Palestinese vari aspetti del ritiro unilaterale nel caso in cui la nuova dirigenza che emergerà dopo le elezioni palestinesi del prossimo 9 gennaio “combatta il terrorismo e si adoperi concretamente per smantellare le infrastrutture del terrorismo. E’ un processo che richiede tempo – ha aggiunto Sharon – ma vi sono campi nei quali la nuova dirigenza palestinese può dimostrare subito le proprie intenzioni, come quello dell’orribile campana di istigazione all’odio contro Israele ed ebrei sui media e nelle scuole palestinesi”.
A proposito delle elezioni palestinesi, Sharon ha affermato: “Israele non potrà ignorare la candidatura di Marwan Barghouti [il capo terrorista condannato a cinque ergastoli da un tribunale israeliano], ma Barghouti dovrà partecipare alla campagna elettorale nel quadro delle condizioni di detenzione in cui si trova”.
A proposito delle trattative in corso fra gruppi palestinesi per un’eventuale tregua provvisoria degli attacchi contro Israele, Sharon ha dichiarato: “Noi non siamo coinvolti in alcun accordo fra gruppi terroristi, ma se prevarrà la calma noi faremo la nostra parte per contribuire a mantenerla. Vedo i recenti sviluppi nell’Autorità Palestinese come un’occasione storica all’interno della quale potrebbe essere possibile far avanzare il processo di pace. In ogni caso – ha aggiunto Sharon – Israele si riserva il diritto di colpire qualunque ‘bomba a orologeria’ [terroristi in procinto di colpire] che minacci i nostri cittadini, e di reagire ad attacchi di missili. Se i palestinesi apriranno il fuoco durante le operazioni di disimpegno [da Gaza], Israele sarà costretto a reagire severamente, anche per difendere gli israeliani che dovranno essere sgomberati”.
Circa la futura coalizione di governo, Sharon ha spiegato che qualunque partito che decida di unirsi alla maggioranza deve sostenere la decisione di attuare il piano di disimpegno secondo il calendario previsto. Sharon ha specificato che il partito laburista di Shimon Peres può ambire a qualunque incarico nel governo, fatto salvo naturalmente quello di primo ministro.

(Da:Ha’aretz, Jerusalem Post, 2.12.04)