Vergogna a chi cerca di cancellare l’identità ebraica di Gerusalemme

Gerusalemme non sarà più costruita sull’odio e sulla distruzione del suo passato.

Di Shmuel Rabinowitz

image_3397Spiriti malvagi aleggiano su Gerusalemme. Persone meschine stanno cercando di minare le fondamenta del castello eterno, negando il suo passato, cancellando la sua identità. Stanno cercando di prendere possesso della città santa di re David.
No, non sarò io ad attestare l’ebraicità di Gerusalemme. La attestano le antiche monete rinvenute tra le rovine con incisi i nomi dei Re di Giudea. La attestano i sigilli con i nomi biblici. La attestano le mura della speranza fatte erigere da Neemia, il ricostruttore dell’insediamento ebraico a Gerusalemme più di 2.300 anni fa. La attestano le formidabili pietre che circondano il Monte del Tempio, il luogo di quel Secondo Tempio di cui i Romani stessi dissero che nulla di così magnifico s’era ancora visto nel mondo. La attestano i bagni rituali scavati nella pietra di Gerusalemme sulla strada percorsa dai pellegrini ebrei.
No, non sarò io ad attestare la devozione della nazione ebraica verso Gerusalemme. La attestano le disperate incisioni dei pellegrini nelle pietre dei muri di Gerusalemme dopo la cacciata. La attestano le cortine dell’Arca Santa, i calici per il vino e gli altri oggetti rituali che portano l’immagine delle pietre del Muro Occidentale in ogni angolo del mondo dove siano arrivati degli ebrei. La attestano le preghiere, i canti e la liturgia recitati in Marocco come in Spagna, sui monti d’Etiopia come nelle steppe d’Ucraina, e che hanno inciso la memoria di Gerusalemme in ogni cuore.
No, non sarò io ad attestare la libertà di Gerusalemme. La attestano i milioni di pellegrini ebrei, cristiani e musulmani che, per la prima volta in duemila anni, godono di completa libertà di religione e di culto a Gerusalemme, godono dello status quo di reciproco rispetto e della salvaguardia dei luoghi santi delle tre religioni garantiti e tutelati dal governo del sovrano stato di Israele. La attestano i siti archeologici e i musei pubblici di Gerusalemme che preservano e narrano la storia della città nel corso di tutte le generazioni.
Per duemila anni, da quando i miei antenati vennero cacciati dalla spada di Roma, Gerusalemme è stata distrutta e ricostruita più e più volte. Ma quando ci siamo meritati il ritorno a Gerusalemme, abbiamo deciso di interrompere il ciclo delle distruzioni, di restituire la nostra amata città alla sua eterna missione. “Il monte del Tempio del Signore sarà eretto alla cima dei monti e sarà più elevato dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti” [Isaia 2:2]. Una città in cui tutti i credenti possano levare alto lo sguardo.
Bisogna condannare coloro che vogliono riconsegnare Gerusalemme alla spirale di negazione e spargimenti di sangue, e che vogliono cancellare il suo passato ebraico in nome della lotta politica. Uno dei grandi rabbini di Gerusalemme disse: “Se siamo stati distrutti, e il mondo con noi, a causa di un odio gratuito, allora noi ricostruiremo noi stessi, e il mondo con noi, con amore gratuito”. Gerusalemme non sarà più costruita sull’odio. Il futuro di Gerusalemme non sarà scritto sulla distruzione del suo passato. Sia vergogna a coloro che vogliono cancellare la storia eterna di Gerusalemme.

(Da: Jerusalem Post, 20.3.12)

Nella foto in alto: Un raro sigillo in argilla delle dimensioni di una moneta, rinvenuto negli scavi presso il Muro Occidentale (“del pianto”) a Gerusalemme. Presenta due parole in aramaico, “puro per Dio”, ed era probabilmente collegato ai rituali di purificazione che si svolgevano nel Secondo Tempio, duemila anni fa.

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Muro Occidentale e Arco di Robinson: Erode avviò i grandiosi lavori, ma non ne vide la fine. Recenti ritrovamenti archeologici a Gerusalemme confermano il resoconto di Giuseppe Flavio

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Una spada e una menorah. Recenti reperti archeologici a Gerusalemme gettano nuova luce sugli ultimi giorni prima della distruzione del Secondo Tempio

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Scoperto a Gerusalemme un raro sonaglio d’oro dell’epoca del Secondo Tempio. Perduto in un canale da un alto dignitario, potrebbe forse appartenere alla veste del Sommo Sacerdote

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Tornano alla luce le costruzioni di re Salomone. Archeologi dell’Università di Gerusalemme hanno scoperto una sezione dell’antico muro di cinta di Gerusalemme del X secolo a.e.v.

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Una scritta in ebraico biblico risalente all’epoca di re Davide. L’importante scoperta getta nuova luce sul periodo in cui potrebbe essere stata redatta la Bibbia

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Cavità (carsiche) che hanno fatto la storia. Il letto di roccia calcareo persuase re David a fare di Gerusalemme la sua capitale e permise agli ebrei di resistere all’assedio degli assiri

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Riportata alla luce la scalinata centrale della Gerusalemme del Secondo Tempio. Rivive la via d’accesso al Secondo Tempio che venne percorsa anche da Gesù

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Trovata a Gerusalemme una cava usata per la costruzione del Secondo Tempio. Faceva parte della serie di cave da cui Erode fece estrarre centinaia di migliaia di pietre di varie misure necessarie per edificare il complesso del Tempio di Gerusalemme

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Lettere ebraiche su un sigillo in osso del periodo del Primo Tempio. Trovato negli scavi alla “città di David” di Gerusalemme un sigillo risalente all’epoca del Primo Tempio con inciso il nome ebraico Shaul

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Torna alla luce a Gerusalemme un’antica iscrizione ebraica dell’epoca dei re di Giudea. Sono pochi frammenti, ma potrebbero recare il nome del re bilico Ezechia

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Impronte di sigilli reali del periodo del Primo Tempio e un’iscrizione alfabetica in ebraico del periodo asmoneo. I reperti sono stati trovati nei resti di un grande edificio rurale nella parte sud di Gerusalemme, nel sito biblico di Netofa (la bizantina Metofa e la araba Umm Tuba)

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Trovato a Gerusalemme un tunnel dell’epoca del Primo Tempio. Potrebbe essere uno “tzinor” (canale idrico) come quello citato dalle Scritture nel racconto della conquista della città da parte di re David

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Forse trovata su una collina a sud di Gerusalemme la più antica iscrizione in ebraico. Cinque righe di caratteri sbiaditi scritti tremila anni fa suggeriscono che al tempo di re David esistesse un potente regno ebraico

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Un frammento di sarcofago con la scritta “Figlio del Sommo Sacerdote”. È stato trovato dagli archeologi che sondano il terreno prima della costruzione della barriera difensiva fra Israele e Cisgiordania

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Un sigillo con il nome di un ministro di Gerusalemme vissuto 2.600 anni fa. Eccezionale scoperta biblica dagli scavi nella Città di David

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Resti dell’epoca del Primo Tempio scoperti a Gerusalemme. Tra i reperti portati alla luce, anche un sigillo che porta un’iscrizione in ebraico antico che dice: (di proprietà) di Netanyahu ben Yaush

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Trovato a Gerusalemme un mezzo siclo per il Tempio. Rara moneta d’argento, coniata a Tiro nel primo secolo, attesta l’antica usanza dell’obolo comandato in Esodo 30:12-16

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Sigilli dell’VIII secolo a.e.v dagli scavi nella Città di David. I nuovi reperti per la prima volta indicano quando impiegati e mercanti iniziarono a firmare i sigilli

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Antico tunnel scoperto a Gerusalemme. Drenava l’acqua prevenendo allagamenti. Ma durante l’assedio romano del 70 e.v. servì agli ebrei della città come rifugio e via di fuga

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Archeologo ungherese scopre una tavola su cui è nominato il distruttore di Masada. Ma il reperto è in mano al Waqf islamico, che si oppone a ulteriori ricerche

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Abu Mazen, come Arafat, cancella la realtà storica della Gerusalemme ebraica. Intanto un capo terrorista Olp esorta all’unità palestinese per la lotta armata contro Israele

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“Gerusalemme è sempre stata araba e islamica”. La fantastoria su cui si fondano le rivendicazioni palestinesi

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“Il Tempio di Gerusalemme? Mai esistito”. Lo afferma il capo dei negoziatori dell’Autorità Palestinese

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“Mai esistito un tempio ebraico a Gerusalemme”. Leader islamico nega qualunque legame storico fra gli ebrei e la città

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Reperti archeologici di Gerusalemme sotto le ruspe islamiche. Scoperchiato dai lavori del Waqf islamico uno strato che risale al periodo del Primo Tempio

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“Gerusalemme presto sede del Califfato”. Lo sostiene Raed Salah, leader del Movimento Islamico israeliano

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