Verso l’irachizzazione di Gaza

Haniyeh non è sembrato molto commosso per luccisione a sangue freddo di tre bambini a Gaza

Da un articolo di Avi Issacharoff

image_1504Poche ore dopo i funerali di Osama (10 anni), Ahmed (6 anni) e Salah (3 anni) Balousha, deliberatamente crivellati di colpi martedì mattina a Gaza nell’auto che li portava a scuola (perché figli di un alto ufficiale filo-Abu Mazen), qualche decina di bambini, amici delle tre piccole vittime della violenza intestina palestinese, si sono ritrovati sul luogo della carneficina per accendere qualche candela e cantare qualche canzone. Poche ore prima si levava il fumo di copertoni bruciati per protesta.
La sensazione di molti abitanti di Gaza è quella di trovarsi sull’orlo di una guerra civile. Cinque giorni fa alcuni estremisti appartenenti a un gruppo chiamato “Spade dell’Islam” avevano aggredito una giovane ragazza che osava aggirarsi in jeans e volto scoperto. Più tardi, erano stati devastati dodici esercizi commerciali perché offrono servizi internet e noleggio video.
“Poi inizieranno a far scoppiare auto-bombe contro postazioni ed esponenti della parte politica avversa, come in Iraq”, dice un ufficiale della Sicurezza Preventiva palestinese affiliato a Fatah. Anche se evita di nominare esplicitamente i responsabili del triplice assassinio di martedì, si sa che tutti i sospetti cadono su Hamas e su un gruppo come l’Esercito dell’Islam di Mumtaz Durmush, che collabora strettamente con Hamas.
L’ufficiale dice che Hamas sta attivamente insabbiando le indagini sull’omicidio dell’ufficiale dell’intelligence palestinese Jad Tayah, assassinato pochi mesi fa. Baha Balousha, il padre dei tre bambini uccisi lunedì, si stava appunto occupando di quelle indagini. Alcune settimane fa il suo comandante provvisorio Tawfiq Tirawi aveva scoperto che Hamas si rifiuta di fornire i nastri delle telecamere di sicurezza installate presso la casa del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, che si ritiene possano contenere le immagini dell’assassinio.
“Haniyeh ha stretto un’alleanza con gli iraniani e ha un nuovo padrone – dice l’ufficiale palestinese – Non solo riceverà da loro 250 milioni di dollari, ma sembra anche che gli piaccia molto quel regime che pone i leader religiosi alla base dell’autorità di governo. Ogni venerdì sale sul pulpito della moschea e fa il suo sermone”.
Intanto lunedì Haniyeh non è sembrato molto interessato né molto commosso per l’uccisione a sangue freddo dei tre bambini a Gaza, mentre gongolava tutto entusiasta della sua visita ufficiale a Tehran, dove i suoi ospiti si comportavano con lui come quei genitori che portano il figlio in un negozio di giocattoli e gli lasciano comprare tutto quello che vuole. Prima di ripartire alla volta del Sudan, Haniyeh ha incassato dalla leadership iraniana impegni senza precedenti, ma tutti con un prezzo preciso, un po’ come quello che devono pagare gli Hezbollah libanesi. D’ora in poi l’Iran sarà strettamente coinvolto nelle decisioni del governo palestinese controllato da Hamas. Il regime di Hamas potrà sopravvivere, forse anche senza il famoso governo di unità nazionale. Il boicottaggio internazionale non lo preoccuperà più.
Come ogni buon genitore, Tehran sa che non deve dare a Haniyeh proprio tutto quello che vuole altrimenti si vizia. Haniyeh è volato in Sudan con un volo di linea perché l’Iran non gli ha comprato un jet privato.

(Da: Ha’aretz, 12.12.06)