Yehuda Amichai

Poesia 4

Trascorsi i giorni, ancora io non so molto
di te. Resta ricurva la palma a oriente
anche se cade il vento occidentale. Scivola
una bianca barca lungo la costa, dura e precisa
come il dito di Dio. Il testamento
che scrivo sulla rena, qui ad Achziv,
non e’ lo stesso che scrissi a Gerusalemme.
Dagli scavi ci raggiungono in questo nostro secolo
in quest’ora meridiana, voci
di fanciulli sepolti. Non hanno
mai smesso di giocare.

Non tornera’ la bianca trave smangiata
alla nave, mai piu’ di fine ghiaia
faranno di nuovo roccia. Mi lacera
questo l’anima, come ai profeti; nello strappo
di dolorosa fitta si fa l’uomo profeta.
Questo paesaggio e’ propizio al vaticinio e all’oblio.
Noi cercheremo d’ora in poi finestre
con altri sguardi. Vagheremo di vetro in vetro, di arco
in arco.

Anche l’ancora di nave abbandonata sara’ fra breve
ornamento di case e di giardini. Anche il cuore nostro sara’ soltanto
un amuleto appeso in noi, fra i sogni e il sangue.

Le poesie sono pubblicate in Italia da Crocetti Editore.