1 dicembre 2020

Vivaci polemiche sta suscitando in Israele e nella Diaspora la prospettata nomina dell’ex generale Effie Eitam a direttore di Yad Vashem, il memoriale e museo della Shoà a Gerusalemme. Quelli che criticano la nomina, ha spiegato lunedì Haviv Rettig Gur su Times of Israel, citano le problematiche dichiarazioni che ebbe a fare Eitan a favore dell’espulsione della maggior parte dei palestinesi dalla Cisgiordania e dell’esclusione degli arabi israeliani dal sistema politico del paese, oltre a reprimende che Eitan subì a causa di un suo atteggiamento permissivo verso violenze commesse contro palestinesi da soldati ai suoi ordini durante la prima intifada. I sostenitori della nomina respingono le accuse sottolineando che quelle dichiarazioni sono estrapolate dal contesto e vennero pronunciate nel mezzo delle ondate di attentati suicidi della seconda Intifada, e quelle sugli arabi israeliani si riferivano solo ai parlamentari arabi israeliani e vennero pronunciate durante un acceso alterco alla Knesset. I sostenitori ricordano piuttosto l’impressionante curriculum del generale, che ha combattuto con valore a difesa dello stato ebraico in quasi tutte le guerre del paese meritandosi decorazioni ed encomi.