1 dicembre 2021

Su pressione della “Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale d’Israele”, quattro artisti palestinesi (Alaa Abu Diab, Suhad Khatib, Jumana Manna e Hadeel Alsafadi) si sono ritirati dagli eventi del Festival Arabofolies, organizzato a Parigi dal prestigioso “Institut du monde arabe” per il 3-12 dicembre, a causa della partecipazione della musicista israeliana Neta Elkayam, la cui musica è ispirata alle sue origini marocchine. Abu Diab, il primo a ritirarsi, ha affermato in un video su Facebook: “Nel momento in cui ho saputo che c’è un rappresentante d’Israele, mi sono arrabbiato molto perché questo va contro i miei valori personali e politici e ho informato gli organizzatori che annullavo la mia partecipazione”. “Sin da che ho memoria sono affascinata da ciò che riguarda la mia lingua materna – ha dichiarato Neta Elkayam ad Ha’aretz – La voce delle mie nonne fu messa a tacere e rimasero per sempre semplici donne ebree marocchine che parlavano fluentemente l’arabo e con difficoltà l’ebraico. La loro storia, trasmessa nella mia voce, disseta il pubblico di tutto il mondo, e principalmente del mondo arabo e musulmano. Tutti sentono la propria madre in queste canzoni. E’ un pubblico che ascolta la musica sui social e si emoziona, si unisce e chiede di più, libero da nazioni e bandiere. L’arte e la musica hanno lo straordinario potere di trascendere i confini geopolitici che ci impongono identità uniformi prive di complessità. Sono sempre stata interessata da quelli rimasti fuori dai libri di storia. Proprio in un luogo bellicoso che ogni giorno porta su di noi la tragedia, questo è il momento di far risuonare la voce delle mie nonne, a ricordo di altre vite innocenti. Questo, nel mio piccolo, è il mio modo di costruire un mondo migliore per i miei figli e per i bambini di questo posto”.

Neta Elkayam (clicca per ingrandire)