1 luglio 2020

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp) ha esortato tutte le istituzioni palestinesi, comprese le ong, ad adottare una posizione unitaria contro i criteri antiterrorismo stabiliti dell’Unione Europea per i suoi finanziamenti. Nel 2017 l’UE ha approvato una direttiva che stabilisce che le ong che ricevono fondi non possono utilizzarli per finanziare il terrorismo e devono impegnarsi per iscritto a non farli arrivare a organizzazioni definite terroriste dall’UE (come Hamas, Jihad Islamica e lo stesso Fplp). In una dichiarazione on-line, l’Fplp invita le ong a rifiutare tali criteri, “opporsi con tutti i mezzi” e fare pressione sull’UE affinché annulli la clausola anti-terrorismo, affermando che essa costituisce una “sottomissione” alle condizioni dell’UE che “colpiscono alle fondamenta le istituzioni civili che esprimono l’identità nazionale palestinese”. Finora sono circa 130 le ong hanno pubblicamente dichiarato di non volersi adeguare alla clausola definendola una “interferenza illegale nel processo politico della Palestina da parte di organismi esterni”. “La presa di posizione del Fplp – afferma Olga Deutsch, vice-presidente di “ONG Monitor” – elimina qualsiasi dubbio sui legami tra un gruppo designato come terrorista dall’Unione Europea e le ong palestinesi che esso considera una propria estensione”.