1 marzo 2017

Il Controllore di stato israeliano Joseph Shapira ha pubblicato martedì pomeriggio il previsto rapporto sullo svolgimento della guerra anti-terrorismo a Gaza dell’estate 2014 e la minaccia dei tunnel di Hamas. Il rapporto rileva una serie di mancanze sul piano politico e militare. Nei 50 giorni di combattimenti morirono 74 israeliani, tra cui 11 soldati uccisi da Hamas in attacchi a sorpresa condotti dai tunnel che penetrano in territorio israeliano. Si contarono inoltre 4.251 razzi sparati sui civili israeliani che paralizzarono il sud del paese ed anche, per un breve periodo, l’aeroporto internazionale Ben Gurion. Secondo il rapporto la minaccia dei tunnel, definita dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dall’allora ministro della difesa Moshe Ya’alon come “una significativa minaccia strategica di prim’ordine”, venne presentata ai ministri del gabinetto di sicurezza solo alcuni giorni dopo l’inizio dei combattimenti e solo “in termini generali e limitati, non sufficienti per chiarire la gravità della minaccia e fornire il necessario livello di consapevolezza” a tutti i ministri. Shapira critica anche i ministri del gabinetto di sicurezza per non aver dimostrato maggior interesse e non aver chiesto una presentazione più dettagliata delle minaccia del tunnel né la presentazione di un piano militare per contrastare la minaccia. Il rapporto critica Netanyahu, Ya’alon e l’allora capo di stato maggiore Benny Gantz per non aver precedentemente avviato una discussione coi ministri sulle proposte per contrastare la minaccia dei tunnel in caso di ostilità né sulle opzioni strategiche generali circa la striscia di Gaza. Shapira scrive che i tre al vertice della gerarchia, e i capi dell’intelligence che conoscevano il livello della minaccia, non hanno investito abbastanza energie né dato adeguata priorità alla minaccia dei tunnel. Anche dopo aver cominciato a trattare più seriamente la minaccia, venne fatto troppo poco e troppo tardi, dice il rapporto.