1 marzo 2019

Il procuratore generale d’Israele Avichai Mandelblit ha annunciato giovedì che raccomanda di incriminare il primo ministro Benjamin Netanyahu per le accuse nei casi 4000, 1000 e 2000. Giovedì sera Netanyahu ha reagito con un discorso molto politico trasmesso dalla sua residenza    ufficiale a Gerusalemme. “Solo gli elettori decideranno se resterò in carica, non i burocrati, i commentatori e i giornalisti – ha detto Netanyahu – Non lasciatevi confondere da questa caccia alle streghe”. Netanyahu ha additato il tempismo delle incriminazioni dicendo che non gli lascia il tempo di smentire le accuse prima delle le elezioni. “Ma le confuterò tutte – ha aggiunto – Questo intero castello di carte crollerà e continuerò a servire il popolo d’Israele per molti altri anni a venire”. Dal canto suo, il leader della lista Bianco e Blu, Benny Gantz, ha chiesto a Netanyahu di dimettersi dicendo che Israele non può permettersi “un primo ministro a metà tempo” occupato a difendersi in giudizio. “Non dimenticare che il paese appartiene a tutti noi – ha concluso Gantz – ma tu hai privilegiato i tuoi interessi rispetto a quelli del paese”.