1 novembre 2016

Il parlamento libanese ha eletto come presidente Michel Aoun, 81 anni, un cristiano ex comandante dell’esercito un tempo avversario della Siria, successivamente diventato stretto alleato di Hezbollah. L’elezione di Aoun è vista da molti come una vittoria dell’asse filo-iraniano che rafforza Hezbollah e il presidente siriano Bashar Assad, alleato del gruppo libanese sciita. Nel suo primo discorso da presidente Aoun ha incluso, fra l’altro, un avvertimento al “nemico” Israele: “Non risparmieremo alcuno sforzo per liberare i nostri territori ancora occupati – ha detto – e proteggeremo la nostra patria dal nemico che mira ancora alla nostra terra e alle nostre risorse”. (Nel maggio 2000 Israele si è unilateralmente ritirato sulla “linea blu”, il confine internazionale fra i due paesi certificato dall’Onu.) “Per quanto riguarda Israele – ha scritto Smadar Perry su YnetNews – l’elezione di Aoun  non è una buona notizia: l’Iran amplierà la sua base d’appoggio in Libano, nessuno si preoccuperà più di chiedere che Hezbollah disarmi e consegni le armi allo stato e i sauditi saranno furibondi, mentre il livello d’allarme in Israele circa il Libano non potrà che innalzarsi”.