1 ottobre 2021

Il ministro israeliano della salute e leader del Meretz, Nitzan Horowitz, e il ministro della cooperazione regionale, Esawi Frej, hanno in programma di incontrare il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen la prossima settimana, a Ramallah. Horowitz ha incontrato il suo omologo palestinese, Mai al-Kaila, alla fine di luglio, mentre Frej, anch’egli del Meretz, ha incontrato diversi alti funzionari dell’Autorità Palestinese. Circa gli incontri ad alto livello coi palestinesi, Frej ha detto a radio Galei Tzahal: “Siamo in un governo che è d’accordo di non essere d’accordo, ma non abbiamo concordato di non avere incontri. Per quanto riguarda Abu Mazen – ha aggiunto il ministro arabo-israeliano – non c’è bisogno di scaldarsi: non è che stiamo risolvendo il problema palestinese”. Il primo ministro Naftali Bennett ha espresso riserve sull’incontro, ma non ha impedito che si svolgesse. Un mese fa, il ministro della difesa Benny Gantz ha incontrato Abu Mazen a Ramallah proponendogli una serie di misure di buona volontà, tra cui un prestito di 500 milioni di shekel dai fondi fiscali che Israele trattiene a causa dei vitalizi ai terroristi versati dall’Autorità Palestinese, e 16.000 ulteriori permessi di lavoro in Israele oltre  a licenze edilizie per palestinesi nell’Area C di Cisgiordania che in base agli accordi è sotto controllo israeliano. Anche il presidente d’Israele Isaac Herzog ha parlato con Abu Mazen nei mesi scorsi. Dal canto suo Bennett, che non ha menzionato i palestinesi nel suo discorso di lunedì all’Onu manifestando così la sua convinzione che le relazioni d’Israele con il mondo non debbano essere viste attraverso il prisma del conflitto, ha detto di non vedere motivo per un incontro tra lui e Abu Mazen pur favorendo passi per migliorare economia e qualità della vita dei palestinesi, e ha definito “un terribile errore” l’idea di creare uno stato palestinese nelle attuali circostanze “importando in Cisgiordania il modello clamorosamente fallito a Gaza”.