10 giugno 2019

Un funzionario Usa ha detto sabato sera che la posizione del governo di Washington riguardo allo status della Cisgiordania non è cambiata. Il funzionario è stato interpellato dal Jerusalem Post in riferimento a una precedente dichiarazione dell’ambasciatore Usa in Israele, David Friedman, secondo cui Israele potrebbe avere il diritto di annettere alcune parti della Cisgiordania. In un’intervista venerdì al New York Times Friedman ha detto: “In determinate circostanze, ritengo che Israele abbia il diritto di trattenere parte, ma probabilmente non tutta, la Cisgiordania. Certamente, Israele ha il diritto di tenerne una parte”. Il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat ha reagito sabato alle parole di Friedman dicendo che una tale mossa sarebbe “un crimine di guerra”. Dal canto suo, il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha caldeggiato nuovi attacchi terroristici in Cisgiordania in risposta alle dichiarazioni dell’ambasciatore Usa. La Cisgiordania, compresa la parte est di Gerusalemme, è stata occupata dalla Giordania dal 1948 al 1967. La ridefinizione dei confini futuri fra Israele e Cisgiordania è prevista dagli Accordi ad interim di Oslo, firmati da Israele e Olp nel 1993-95, e da tutte le proposte di futuro accordo definitivo. Nell’intervista, Friedman ha poi accusato l’Autorità Palestinese di esercitare “pesanti pressioni” per dissuadere gli uomini d’affari dal partecipare al workshop economico previsto per la fine del mese a Manama, nel Bahrein. Friedman ha anche chiarito che il cosiddetto “accordo del secolo” in preparazione da parte dell’amministrazione Usa è volto a migliorare la vita dei palestinesi senza una vera e propria “risoluzione permanente al conflitto”.