10 marzo 2021

Ricercatori dell’Università di Gerusalemme hanno ideato una tecnica che potrebbe contribuire ad eliminare i test sugli animali durante lo sviluppo di nuovi farmaci. I ricercatori hanno creato microchip bionici con tessuto umano che riproducono la risposta ai trattamenti farmacologici di organi umani come cuore, fegato e reni, evitando di doverli testare su animali. “Lo sviluppo di farmaci è un’impresa lunga e costosa che va incontro a molteplici insuccessi – afferma Yaakov Nahmias, direttore del Grass Center for Bioengineering presso l’Università di Gerusalemme, e fondatore di Tissue Dynamic – La ragione principale è che gli esperimenti clinici sono fondamentalmente basati su informazioni minime ottenute da esperimenti sugli animali che spesso non riescono a replicare la risposta umana”. Sebbene la tecnologia scelta dai ricercatori dell’Università di Gerusalemme sia in uso da oltre 30 anni, il team di Nahmias ha incorporato sensori microscopici nel tessuto umano stesso, consentendo di monitorare la risposta del corpo a un trattamento farmacologico specifico in modo chiaro e preciso. “Ciò che rende unica la nostra tecnologia è che ci permette di andare oltre ciò che era possibile con la sperimentazione sugli animali – spiega Nahmias – Ora siamo in grado di inserire micro-sensori che ci offrono informazioni in tempo reale su come funzionano i farmaci e quando smettono di funzionare. Questa tecnologia ha la potenzialità di ridurre in modo significativo i tempi dei test per i farmaci, evitando la necessità di testare su animali di laboratorio facendo risparmiare tempo, denaro e inutili sofferenze”. Con il nuovo metodo, lo sviluppo di un nuovo farmaco anti-cancro ha richiesto solo otto mesi, senza utilizzare un solo animale e con meno costi del normale. I risultati del team sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine.