10 settembre 2015

Il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon ha bandito i gruppi Murabitun e Murabitat, composti da attivisti islamici (rispettivamente uomini e donne) pagati dal Ramo Settentrionale del Movimento Islamico Israeliano per contestare la presenza di visitatori ebrei sul Monte del Tempio di Gerusalemme coprendoli di ingiurie, molestie e talvolta aggressioni fisiche. In un comunicato, Ya’alon spiega d’aver preso la decisione alla luce delle raccomandazioni della polizia e dei servizi di sicurezza secondo i quali tali gruppi costituiscono “una delle principali cause di tensione e violenze sul Monte del Tempio e a Gerusalemme in generale”. “Lo stato di Israele – dice il comunicato – riconosce libertà di culto a tutti i suoi cittadini e ai turisti in visita indipendentemente dalla loro fede e considera fondamentale questo valore. Non abbiamo intenzione di permettere che agitatori violenti turbino la quiete pubblica e minaccino i fedeli, soprattutto in un luogo delicato e sacro a più religioni come il Monte del Tempio”. Protesta del Waqf, l’ente islamico che gestisce la spianata delle moschee sul Monte del Tempio: “Il regime di occupazione non ha il diritto di intervenire nelle questioni su al-Aqsa”, afferma in un comunicato.