11 dicembre 2020

Il fenomeno “Jerusalema Challenge” è arrivato a Gerusalemme. Partita dall’Angola ed eseguita in innumerevoli video e campagne virali in tutto il mondo, la Jerusalema Dance Challenge è diventata l’indiscusso fenomeno di ballo del 2020 affascinando milioni di persone in tutto il mondo. La danza ha avuto origine dalla canzone Jerusalema, in cui il cantante DJ sudafricano Master KG prega Dio di portarlo nella città santa di Gerusalemme. E finalmente, dopo aver viaggiato in tutto il mondo per mesi, la “Jerusalem challenge” è arrivata a destinazione. La Municipalità di Gerusalemme ha preso atto del fenomeno e con il sindaco della città Moshe Lion, insieme a sopravvissuti della Shoà, scolari delle scuole elementari, giovani sia della parte est che della parte ovest di Gerusalemme, studenti universitari e impiegati del Comune, ha prodotto un video postato su YouTube lo scorso 6 dicembre.

Il sindaco di Gerusalemme Moshe Lion e gli impiegati del Comune ballano sul motivo Jerusalema. Clicca per il video su YouTube

11 Dicembre 2020 News

11 dicembre 2020

News

16 Dicembre 2023

Soldati delle Forze di Difesa israeliane hanno trovato armi nascoste in incubatrici per neonati all’interno dell’ospedale Kamal Adwan di Jabaliya, utilizzato da Hamas come centro di comando e controllo. Un’operazione durata diversi giorni ha portato all’arresto di una novantina di terroristi, compresi alcuni che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre, e alla scoperta di molte armi come mitra AK-47, missili anticarro, ordigni esplosivi, cinture da attentato suicida, dispositivi tecnologici e documenti collegati all’intelligence di Hamas. Interrogando il personale ospedaliero, le forze israeliane hanno saputo delle armi nascoste nelle incubatrici della terapia intensiva neonatale. Le Forze di Difesa israeliane hanno sottolineato la natura complessa dell’operazione, in particolare a causa del duplice utilizzo dell’ospedale per assistenza sanitaria civile e attività terroristiche. Clicca qui per foto e video su YnetNews.

16 Dicembre 2023

“Le Forze di Difesa israeliane e io, in quanto loro comandante, siamo responsabili di ciò che è accaduto e faremo di tutto per prevenire il ripetersi di tali casi nei combattimenti futuri”. Lo ha detto sabato sera il capo di stato maggiore delle forze israeliane, Herzl Halevi, parlando dei tre ostaggi uccisi per errore dai soldati. “I tre ostaggi, sopravvissuti a settanta giorni di inferno, si sono avvicinati ai soldati ma sono stati uccisi dal fuoco delle nostre forze – ha detto Halevi – Non c’è niente che i soldati e i comandanti israeliani nella striscia di Gaza desiderino di più che trarre in salvo vivi gli ostaggi. In questo caso abbiamo fallito e sentiamo profondamente il dolore delle famiglie. Mi metto nei panni di un soldato a Shijaiyah, dopo giorni di intensi combattimenti durante i quali ha incontrato nemici a distanza ravvicinata, affrontato terroristi mimetizzati in abiti civili ed è incappato in varie trappole e inganni. Il soldato deve essere prontissimo a reagire a qualsiasi minaccia, una decisione in una frazione di secondo può significare vita o morte. A quanto pare – ha continuato Halevi – i tre ostaggi avevano fatto il possibile per farci capire, e tenevano anche un panno bianco. I colpi sono partiti in violazione delle nostre regole d’ingaggio: è proibito sparare a chi sventola una bandiera bianca e cerca di arrendersi (anche se può essere un’imboscata ndr). Ma la sparatoria è avvenuta nel vivo di una battaglia e sotto estrema pressione. I nostri soldati – ha concluso Halevi – combattono da settanta giorni a Gaza e su altri fronti, con coraggio e determinazione, per proteggere la nostra casa. In un attimo si è manifestata tutta la complessità della nostra giusta guerra a Gaza. Siamo andati a combattere per debellare il nemico oltre confine e riportare a casa gli uomini e le donne rapiti. Senza combattimenti risoluti non potremo riportare a casa gli ostaggi né ripristinare la sicurezza nelle nostre comunità. Dobbiamo continuare a batterci con forza, senza perdere di vista i nostri obiettivi”.

16 Dicembre 2023

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16 Dicembre 2023

Clicca qui per le ultime notizie da Times of Israel (in inglese)

16 Dicembre 2023

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16 Dicembre 2023

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16 Dicembre 2023

Dalla pagina web (in ebraico) delle Forze di Difesa israeliane che aggiorna il numero dei soldati caduti e feriti durante la guerra in corso contro Hamas e altri gruppi terroristi nella striscia di Gaza: complessivamente sono 451 i soldati caduti, per la maggior parte durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele. Altri 1.774 soldati sono rimasti feriti. Nell’offensiva di terra a Gaza, avviata il 27 ottobre, sono caduti 119 soldati, altri 681 sono rimasti feriti.

15 Dicembre 2023

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha comunicato venerdì sera che, durante scontri armati a Shejaiya (nord di Gaza), si è verificato un tragico incidente di fuoco amico. Un’unità israeliana, erroneamente convinta di trovarsi di fronte a una minaccia, ha sparato su tre individui che sono stati successivamente identificati come ostaggi israeliani. Tragicamente, l’incidente ha causato la loro morte. Le vittime sono Yotam Haim e Alon Lulu Shamriz, rapiti dai terroristi palestinesi dal kibbutz Kfar Aza, e Samer Talalka, arabo beduino di Rahat rapito da Nir Am. Hagari ha spiegato che il luogo dell’incidente è da giorni teatro di molteplici scontri a fuoco, aggiungendo che le Forze di Difesa israeliane hanno avviato un’indagine immediata sull’incidente, le cui informazioni vengono ora diffuse a tutte le unità combattenti.

15 Dicembre 2023

Le Forze di Difesa israeliane hanno diffuso un video, girato dalle truppe nel nord di Gaza, nel quale un ufficiale descrive alcuni metodi utilizzati dai terroristi Hamas per attirare in imboscate e trappole esplosive e i soldati israeliani. Nei pressi del campo palestinese di Jabaliya, l’ufficiale indica zainetti scolastici e manichini simili a bambini imbottiti di esplosivo posizionati vicino un altoparlante che riproduce suoni infantili e parole in ebraico (facendo pensare a bambini tenuti in ostaggio), il tutto nei pressi dell’imboccatura di un tunnel che passava sotto a una scuola, un ambulatorio e una moschea fino a un posto di comando di Hamas munito di telecamere per osservare le forze israeliane all’esterno, collegate alla rete elettrica dell’ambulatorio. I terroristi avevano anche piazzato ordigni all’interno di borse dell’Unrwa (l’agenzia Onu per i “profughi” palestinesi) con l’obiettivo di spingere a soldati ad esaminarli da vicino. Clicca per il video su YnetNews (con sottotitoli in inglese)

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14 Dicembre 2023

Le Forze di Difesa israeliane hanno distribuito volantini in tutta Gaza in cui si promettono grandi ricompense in denaro a chiunque fornisca informazioni utili sulla posizione di alti comandanti di Hamas nascosti nella striscia. Si va dai 400mila e 300mila dollari per informazioni sul capo di Hamas Yahya Sinwar e suo fratello Muhammad Sinwar, che comanda la Brigata meridionale del gruppo terrorista, ai 200mila per Rafaa Salameh, comandante della Brigata Khan Yunis, ai 100mila per Mohammed Deif, capo dell’ala militare di Hamas. Il volantino riporta un numero di telefono e WhatsApp da contattare, garantendo “massima discrezione”. Secondo notizie riportate sabato scorso da KAN News, poco dopo l’inizio della guerra Yahya Sinwar sarebbe fuggito dalla città di Gaza, nel nord della striscia, verso Khan Yunis, nel sud, nascosto in un convoglio umanitario. Alcune settimane fa, sempre KAN News ha riferito che si ritiene che sia Sinwar che Deif si nascondano a Khan Yunis.

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11 dicembre 2020