12 agosto 2019

Rispondendo agli appelli delle autorità islamiche palestinesi contro un inesistente piano degli ebrei di assaltare la moschea al-Aqsa in occasione delle ricorrenze Eid al-Adha (islamica) e Tisha B’Av (ebraica), che quest’anno cadevano nella stessa giornata, una folla di migliaia di musulmani ha cercato di aggredire, domenica mattina, un gruppo di alcune centinaia di fedeli ebrei a cui le autorità di sicurezza israeliane, dopo un iniziale divieto, avevano permesso di accedere al Monte del Tempio, ma che hanno dovuto rapidamente sgomberare dall’area sotto la protezione della polizia. Ne sono seguiti violenti scontri sulla spianata delle moschee fra musulmani e polizia, con feriti da entrambe le parti, e le autorità hanno dovuto chiudere tutti gli accessi. Solo più tardi nella giornata la polizia ha autorizzato l’ingresso di piccoli gruppi di fedeli ebrei per visite molto brevi. (La maggior parte dei più autorevoli rabbini, sia ultra-ortodossi che sionisti, affermano che è proibito agli ebrei osservanti accedere alla spianata sul Monte del Tempio.) In un video girato domenica si vedono il direttore del Waqf islamico Azzam al-Khatib e il Mufti di Gerusalemme Muhammad Hussein che fomentano gli scontri istigando la folla con slogan come: “Con lo spirito e il sangue salveremo la al-Aqsa”. Altri militanti muniti di megafoni esortavano la folla a impedire fisicamente l’ingresso degli ebrei. Sul Monte del Tempio è stato appeso uno striscione con le immagini di un terrorista di Hamas e del leader dei Fratelli Musulmani egiziani Mohamed Morsi. Il portavoce di Hamas Hazem Qasem si è congratulato con i fedeli musulmani che hanno “respinto i coloni ebrei sul Monte del Tempio” e ha esortato tutti i palestinesi a “concentrarsi a Gerusalemme per difendere la moschea di al-Aqsa”. L’esponente dell’Olp Hanan Ashrawi ha accusato Israele per aver concesso domenica a fedeli ebrei di salire sul Monte del Tempio dicendo che le autorità israeliane sono “pienamente responsabili delle gravi conseguenze”. Il parlamentare arabo israeliano Ahmad Tibi ha detto alla tv Canale 13: “Non accetto alcun tentativo di preghiera e nessuna presenza ebraica alla moschea di Al-Aqsa”. Tibi è entrato domenica mattina nella spianata sul Monte del Tempio nonostante il divieto in vigore per tutti i parlamentari israeliani sia ebrei che arabi, ed è rimasto coinvolto negli scontri con la polizia. Nella giornata, le autorità del Waqf musulmano hanno apertamente ammesso d’aver ritardato l’inizio delle preghiere del mattino e d’aver chiuso tutte le altre moschee di Gerusalemme per massimizzare la presenza di fedeli sul Monte del Tempio allo scopo dichiarato di impedire l’ingresso dei fedeli ebrei.

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