13 maggio 2020

La Francia spinge i paesi dell’Unione Europea a valutare ritorsioni contro Israele nel caso Gerusalemme proceda all’annessione di porzioni della Cisgiordania (al di là della ex linea armistiziale del 1949-67). Secondo tre diplomatici UE citati dalla Reuters, anche Irlanda Svezia Belgio Spagna e Lussemburgo vorrebbero discutere della possibilità di misure economiche punitive, durante una riunione venerdì dei ministri degli esteri europei. Tuttavia, viene fatto notare che qualsiasi azione collettiva dovrebbe avere il sostegno unanime di tutti gli stati membri. Come parte del loro accordo di coalizione, Benjamin Netanyahu e Benny Gantz hanno convenuto che il nuovo governo, che dovrebbe entrare in carica giovedì, potrà iniziare ad applicare la sovranità israeliana agli insediamenti e alla Valle del Giordano a partire dal primo luglio, nell’ambito del piano di pace proposto dall’amministrazione Usa. Sebbene personalmente contrario ad azioni unilaterali, Gantz ha accettato la richiesta di Netanyahu di consentire che la questione venga messa ai voti in parlamento. I diplomatici UE non hanno fornito dettagli su quali misure punitive gli stati membri potrebbero adottare. In termini di procedura, i governi UE dovrebbero chiedere alla Commissione e alla divisione di politica estera dell’UE, il SEAE, di redigere un elenco di opzioni.