13 marzo 2019

Una bomba molotov è stata lanciata martedì contro un posto di controllo della polizia israeliana sul Monte del Tempio, a Gerusalemme, ferendo un agente. La polizia ha ordinato la chiusura per 24 ore degli accessi al sito per cercare i responsabili e procedere a perquisizioni. Durante le operazioni sono scoppiati tafferugli fra le forze dell’ordine e manifestanti palestinesi. La polizia ha poi comunicato d’aver trovato diversi contenitori con materiali infiammabili e bottiglie di molotov, e di aver operato una decina di arresti. In una dichiarazione ufficiale, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha condannato quella che ha definito “l’escalation israeliana” al Monte del Tempio, minacciando “gravi conseguenze”. Il Ministero palestinese degli affari religiosi ha fatto appello alle masse perché si radunino alla moschea di Al-Aqsa per opporsi alla decisione israeliana di chiudere gli accessi. E ha aggiunto: “Le masse arabe, islamiche e palestinesi dovrebbero marciare dappertutto per sostenere la moschea di Al-Aqsa attaccata dai sionisti”. Anche Hamas ha attaccato la decisione di Israele, esortando i palestinesi a protestare e tutto il mondo arabo e musulmano “a prendere posizione contro l’occupazione e le sue aggressioni contro i luoghi santi di Gerusalemme”. Il ministro della pubblica sicurezza israeliano Gilad Erdan ha detto che Israele “non permetterà che venga provocata una guerra religiosa sul Monte del Tempio”.