“Il mio nemico non è il russo né l’ucraino, il mio nemico è l’ebreo”

Neonazisti e suprematisti bianchi schierati con Putin contro “l’ebreo Zelensky” e contro l’Occidente controllato da “ebrei, neri e omosessuali”

Un neonazista australiano sulla piattaforma russa VK: “Il mio nemico non è un russo, il mio nemico non è un ucraino. Il mio nemico è l’ebreo, il banchiere, il globalista e lo stronzo della Cia americana che si è infiltrato nel paese ed è una scena politica e ha iniziato tutto, è colpa sua”. Il messaggio è tradotto anche in ucraino e russo (clicca per ingrandire)

Neonazisti e suprematisti bianchi condividono sui social network le loro reazioni alla guerra Russia-Ucraina, che vanno dalla condanna del conflitto come un “complotto ebraico anti-bianchi” al pieno sostegno per l’aggressione all’Ucraina fino all’auspicio di una guerra nucleare contro l’Occidente. E’ quanto emerge da alcuni dettagliati rapporti pubblicati da MEMRI (Middle East Media Research Institute).

Numerosi neonazisti e suprematisti bianchi esprimono sulle piattaforme social network aperto sostegno alla Russia e al presidente Vladimir Putin, talvolta persino auspicando un’ulteriore aggressione russa in Europa orientale.

Alcuni sostenitori della Russia affermano che Mosca si sta battendo per sconfiggere il “Nuovo Ordine Mondiale” e lo “stato profondo”. Inoltre, neonazisti e suprematisti bianchi esprimono on-line diffusi sentimenti anti-NATO, anti-Unione Europea e anti-americani, incolpando sistematicamente Stati Uniti e NATO per il conflitto in corso. Alcuni affermano specificamente che la Russia è una forza che si contrappone a quello che definiscono il “controllo neoliberista in Europa”.

Coloro che si schierano a sostegno della Russia solitamente dipingono l’Ucraina come il nemico, spesso in termini chiaramente anti-ebraici, postando cliché antisemiti contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e contro i sostenitori dell’Ucraina. Ad esempio, definiscono l’Ucraina una “dittatura controllata dagli ebrei” ed etichettano coloro che si schierano con l’Ucraina come “traditori della razza” (bianca).

Commenti a un post sulla piattaforma di estrema destra americana GAB: “Più cristiani bianchi vengono uccisi, più sono contenti i Soros/ebrei, gli Usa e la Nato”; “Soros e i suoi burattini vogliono dappertutto omosessualità e i loro demoni immorali, guardate cosa hanno fatto in Afghanistan”; “Ben detto, signore, è proprio così, è un altro golpe ebraico perpetrato con l’aiuto dei loro scagnozzi gentili (non ebrei)”. Clicca per ingrandire

Molti estremisti esprimono la convinzione che Putin abbatterà il deep state (lo “stato profondo”) americano e scrivono che in questo modo verranno “liberati” dai loro governi attuali, dai neri e dagli LGBTQ, spingendosi sino ad affermare che non vedono l’ora di vivere sotto il dominio russo, nella dichiarata convinzione che la guerra finirà con una totale vittoria russa. Vi sono neonazisti e suprematisti bianchi che definiscono Putin “il mio presidente”, “un eroe” e il “più grande leader del mondo”, facendo appello a tutti coloro che la pensano allo stesso modo affinché sostengano Putin e la Russia e incoraggino ulteriori brutalità russe contro l’Ucraina e altri paesi, esortando Putin a invadere e bombardare anche paesi occidentali.

Mentre molti neonazisti esprimono sostegno a Putin e alle forze russe sottolineando che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ebreo e sostenendo che l’Ucraina è vincolata a interessi “ebraici e liberali”, ve ne sono altri che, pur rifiutando Zelensky e il governo ucraino, affermano di sostenere la lotta del popolo ucraino celebrando in modo particolare le gesta di gruppi paramilitari neonazisti come il Battaglione Azov, Pravyj Sektor (Settore Destro) e Carpathian Sich. Alcuni neonazisti e suprematisti bianchi si pongono in una posizione di neutralità, sostenendo che si tratta di una “guerra tra fratelli” che le élite globali impongono per scagliare “uomini bianchi” gli uni contro gli altri, e molti affermano che in questo senso il conflitto sarebbe parte del “genocidio dei bianchi” già in corso. Tuttavia, gruppi e individui di tutte e tre le posizioni (pro-Russia di Putin, pro-neonazisti ucraini e neutrali) sono tutti concordi nell’attribuire la colpa del conflitto agli Stati Uniti e alla NATO, con alcuni che giungono ad auspicare attacchi contro gli Stati Uniti o addirittura un’invasione russa su vasta scala nel continente nordamericano e la caduta del governo degli Stati Uniti.

I rapporti di MEMRI (Middle East Media Research Institute) che descrivono e documentano le reazioni on-line alla guerra Russia-Ucraina da parte di gruppi e individui neonazisti e suprematisti bianchi a livello globale sono disponibili in versione integrale per gli abbonati.

Il gruppo Wagner dirama su Telegram un appello al reclutamento

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Un caso a parte è costituito dal “Gruppo Wagner”, una coalizione di contractor militari privati (mercenari) legati all’oligarca russo Yvgeney Prigozhin e guidati dall’ex comandante delle forze speciali russe GRU, Dmitry Utkin. Il Gruppo Wagner ha stretti legami con il neonazismo e prende il nome dal compositore preferito di Adolf Hitler, Richard Wagner. Lo stesso Utkin è stato fotografato con le mostrine da ufficiale delle SS tatuate sulle clavicole, mentre l’unità “Task Force Rusich” del gruppo Wagner glorifica apertamente il nazismo.

Il Gruppo Wagner, che si ritiene sia dispiegato in Ucraina in base ai post su account collegati al gruppo e alla sua precedente attività in Ucraina orientale, il 22 marzo scorso ha lanciato su uno dei suoi canali Telegram un appello “in codice” per il reclutamento di volontari, utilizzando un’immagine di Richard Wagner e camuffando a malapena la campagna in Ucraina come un “tour di concerti”.

Sotto all’immagine del compositore e alla scritta “W for Wagner”, si legge: “Il Gruppo Wagner prosegue il suo programma di concerti: stai aspettando l’annuncio di un appello per volontari o l’annuncio di campi d’addestramento? Fatti furbo, fai tu stesso il primo passo. Con noi, più vittorie e maggiori ricompense! La Russia ti sta aspettando! Iscriviti per un’audizione”. Il messaggio include numeri di telefono registrati su cellulari di Mosca.

Dmitry Utkin con i suoi tatuaggi nazisti. A destra, in una foto d’archivio probabiliste del 2016, in compagnia di Vladimir Putin

Il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian si è recato questa settimana a Damasco, a capo di una delegazione di funzionari del suo Ministero, per incontri con il suo omologo siriano Faisal Mekdad e, a quanto risulta, con il presidente Bashar Assad.

“Non sorprende – scrive Seth J. Frantzman sul Jerusalem Post – che entrambi i paesi abbiano affermato di appoggiare la Russia e di comprendere le sue preoccupazioni per la sicurezza riguardo all’Ucraina”. “La Russia ci sta difendendo tutti e sta difendendo la sua sovranità” ha dichiarato Mekdad, citato dall’agenzia siriana SANA secondo la quale i due paesi hanno convenuto che “l’equilibrio internazionale non deve essere soggetto a pericolosi shock con cui i paesi occidentali minacciano la pace e la sicurezza internazionale”.

L’incontro, prosegue Frantzman, mette in luce le persistenti solide relazioni tra Teheran e Damasco. Stando a recenti resoconti dei mass-media turchi, l’Iran potrebbe aumentare il suo ruolo in Siria mentre la Russia è concentrata sull’Ucraina, e questo potrebbe avere implicazioni serie per Israele.

(Da: Jerusalem Post, 24.3.22)