15 maggio 2023

Nei giorni scorsi Israele ha contattato un centinaio di paesi membri dell’Onu per convincerli a non partecipare all’evento di lunedì sera in cui per la prima volta l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su iniziativa palestinese, designerà la nascita di Israele 75 anni fa come una “catastrofe” (nakba), contraddicendo la risoluzione di spartizione votata dalla stessa Assemblea delle Nazioni Unite nel 1947. Adottando il termine palestinese nakba per stigmatizzare la dichiarazione d’indipendenza d’Israele del 14 maggio 1948 – afferma in una nota Palestinian Media Watch – in pratica l’Onu nega il diritto di Israele ad esistere come stato del popolo ebraico. Almeno 32 paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Ucraina, India e dieci stati dell’Unione Europea, hanno detto che non parteciperanno. Anche l’Italia tra i paesi che non hanno preso parte all’evento, ci ha confermato l’ambasciatore d’Israele a Roma, Alon Bar. Altri paesi hanno promesso che invieranno rappresentanze basso livello.

Intervenendo lunedì all’evento, il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha chiesto l’espulsione di Israele dalle Nazioni Unite e ha accusato Stati Uniti e Regno Unito d’aver “impiantato un’entità estranea nella nostra patria storica per sbarazzarsi dei loro ebrei”. Abu Mazen ha anche chiesto che le Nazioni Unite istituiscano un evento internazionale che ogni anno, il 15 maggio, commemori la “catastrofe” della nascita di Israele.