15 novembre 2022

L’FBI ha avviato un’indagine ufficiale sulla morte, lo scorso maggio, della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh durante uno scontro a fuoco tra Forze di Difesa israeliane e terroristi a Jenin (nord Cisgiordania). La decisione è stata comunicata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti al Ministero della Giustizia israeliano. In una dichiarazione, il ministro della difesa israeliano Benny Gantz ha definito la decisione “un grave errore”. “Le Forze di Difesa israeliane – ha ricordato Gantz – hanno condotto un’indagine professionale e indipendente, i cui risultati sono stati condivisi in dettaglio con i rappresentanti americani. Noi restiamo a fianco delle Forze di Difesa e non collaboreremo con un’indagine esterna: non permetteremo interferenze negli affari interni di Israele”. L’indagine israeliana ha concluso che la giornalista è stata “probabilmente” colpita per errore da un soldato israeliano che rispondeva al fuoco dei terroristi, ma che resta impossibile determinare con assoluta certezza da che parte sia partito il colpo fatale. Un’indagine dell’FBI su azioni israeliane sarebbe un evenienza quasi senza precedenti. La decisione americana giunge dopo mesi di pressioni da parte dell’Autorità Palestinese e della famiglia di Abu Akleh, che hanno sempre sostenuto sin dai primi istanti che la giornalista sarebbe stata uccisa dagli israeliani “intenzionalmente”. Gantz è tornato martedì sull’argomento: “Voglio dire in modo chiaro, onesto e rispettoso: lo stato d’Israele agisce contro il terrorismo assassino e le Forze di Difesa israeliane operano in campi di battaglia molto difficili. Quello è stato uno scontro difficile durante il quale sono stati sparati centinaia di proiettili contro i soldati israeliani, anche nella direzione di Abu Akleh, e non c’era nessuna intenzione di farle del male. Le indagini delle Forze di Difesa israeliane sono complete e approfondite e non c’è alcun bisogno di aprire un’altra indagine”. “Nessun soldato israeliano sarà interrogato dall’FBI né da qualsiasi altra entità o stato straniero, non importa quanto amichevole con Israele – ha detto martedì il primo ministro Yair Lapid dopo il giuramento della 25esima Knesset – Non abbandoneremo i nostri soldati a un’indagine straniera. La nostra forte protesta è stata consegnata agli americani ai livelli appropriati. Le Forze di Difesa israeliane sono un esercito con valori etici, i suoi soldati e comandanti sono impegnati a proteggere Israele e ogni incidente atipico viene indagato in base ai valori democratici e alla legge”.