16 agosto 2019

Il ministro degli interni israeliano Arye Deri ha approvato venerdì mattina la richiesta della congressista Usa Rashida Tlaib di entrare in Israele per visitare i suoi parenti. In una dichiarazione, Deri afferma di augurarsi che Tlaib onori l’impegno che ha preso di non approfittare del viaggio di natura umanitaria per promuovere attività di boicottaggio e delegittimazione di Israele. Poche ore prima Tlaib aveva inviato a Deri una richiesta di visto d’ingresso in cui diceva: “Vorrei chiedere l’ingresso in Israele per visitare i miei parenti, e in particolare mia nonna che ha 90 anni e vive a Beit Ur al-Fouqa (in Cisgiordania, ndr). Questa potrebbe essere la mia ultima occasione per vederla. Rispetterò le limitazioni e non promuoverò boicottaggi contro Israele durante la mia visita”. Dopo aver ricevuto l’approvazione, la stessa Tlaib ha cambiato idea e ha annunciato d’aver deciso di non recarsi in Israele perché “visitare mia nonna in queste condizioni oppressive è contrario a tutto ciò in cui credo”. Esponenti palestinesi come Hanan Ashrawi avevano reagito con freddezza e preso le distanze dalla decisione di Tlaib  di chiedere il visto d’ingresso per ragioni umanitarie. Il ministro Deri ha commentato: “Evidentemente la sua richiesta era solo una provocazione per far sfigurare Israele: il suo odio per Israele è più grande del suo affetto per la nonna”

La lettera di Rashida Tlaib al ministro degli interni israeliano (clicca per ingrandire)