16 agosto 2022

Il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen non ha espresso alcun rammarico per la strage degli 11 atleti israeliani trucidati alle Olimpiadi di Monaco 50 anni fa, il 5 settembre 1972, da terroristi palestinesi di Settembre Nero, un gruppo dell’epoca strettamente legato alla fazione Fatah di Yasser Arafat e dello stesso Abu Mazen. Nella conferenza stampa a Berlino accanto a Olaf Scholz, Abu Mazen ha invece ribattuto che Israele ha commesso “50 Olocausti”. Abu Mazen ha esplicitamente usato in inglese la parola “Olocausti”, suscitando evidente disappunto nel cancelliere tedesco. Da tempo la Germania afferma che il termine “Olocausto” deve essere usato solo per descrivere lo sterminio nazista di sei milioni di ebrei prima e durante la seconda guerra mondiale. Il popolare quotidiano tedesco Bild ha pubblicato sul suo sito un articolo indignato dal titolo “Scandalo antisemitismo alla Cancelleria federale”, in cui si esprime shock per il fatto che non sia stata detta una parola di dissenso “di fronte alla peggiore relativizzazione dell’Olocausto che un capo di governo abbia mai pronunciato nell’ufficio del cancelliere”. Anche Der Spiegel, Welt, Junge Freiheit e altri mass-media hanno titolato sul silenzio di Scholz. Un portavoce di Scholz ha detto a Bild che la conferenza stampa è stata chiusa, come d’uso, dopo l’ultimo blocco di domande/risposte “prima che il Cancelliere potesse replicare alla frase vergognosa, cosa che ha visibilmente infastidito Scholz”. Il portavoce del governo ha poi detto ai giornalisti ancora presenti, che non avevano potuto fare a meno di notare il fastidio del Cancelliere, quanto Scholz fosse indignato per la dichiarazione e anche per il fatto di non averla potuto contraddire apertamente. In una dichiarazione a Bild, Scholz ha aggiunto: “Soprattutto per noi tedeschi, qualsiasi relativizzazione dell’Olocausto è insopportabile e inaccettabile”.

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