17 aprile 2018

La popolazione d’Israele conta oggi 8.842.000 abitanti, un numero 11 volte più grande di quello del 1948. Lo ha comunicato lunedì l’Ufficio Centrale di statistica, in vista della 70esima giornata dell’Indipendenza, che cade giovedì prossimo secondo il calendario ebraico. Gli ebrei, con 6.589.000 abitanti, costituiscono il 74.5% della popolazione totale, mentre la minoranza araba conta 1.849.000 abitanti, pari al 20,9%. Altre 404.000 persone (4,6%) sono cristiani non arabi o membri ad altri gruppi etnici minori. Nel 1948, la popolazione ebraica mondiale era di circa 11,5 milioni e solo il 6% di essa viveva in Israele. Si stima che oggi vi siano 14,5 milioni di ebrei in tutto il mondo, dei quali il 45% risiede nello stato ebraico. Al momento della fondazione dello stato c’erano solo tre città che contavano almeno 100mila abitanti. Oggi ve ne sono 15 (dieci anni fa erano 12). Negli ultimi dodici mesi la popolazione d’Israele è aumentata di 163.000 persone (+ 1,9%). Sono nati 177.000 bambini, sono immigrate 28.000 persone, mentre ne sono decedute 41.000. Il tasso di fertilità complessivo del paese è di 3,11 figli per donna, di gran lunga il più alto fra i paesi dell’Occidente. La media Ocse è di 1,7 figli per donna e il secondo paese Ocse col tasso più alto dopo Israele è il Messico con circa 2,2 figli per donna. Nel 2016 le israeliane ebree avevano in media 3,06 bambini, di più che nel 1996 (2,59). Le israeliane arabe nel 2016 avevano in media 3,11 figli, in forte calo rispetto ai 4,35 del 1996 e ai quasi 6 del 1980. Mentre nel 1949 l’aspettativa di vita in Israele era di 67,6 anni per le donne e 64,9 per gli uomini, alla fine del 2016 si attestava su 84,2 anni per le donne e 80,6 per gli uomini.