17 giugno 2022

Hamas ha esortato i suoi seguaci a un’escalation di “atti di violenza armata” dopo la morte di tre palestinesi che avevano aperto il fuoco su soldati israeliani nella notte fra giovedì e venerdì. Lo scontro a fuoco è scoppiato mentre i militari delle Forze di Difesa israeliane  erano impegnati in un’operazione per l’arresto di terroristi e la confisca di armi illegali nell’area di Jenin. Nel veicolo dei tre terroristi uccisi sono stati trovati due mitra M-16, una mitraglietta “Carlo”, caricatori di proiettili e un giubbotto antiproiettile. l portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, ha dichiarato venerdì alla tv Al Aqsa che “il sangue degli shahid (martiri) di Jenin è motivo per intensificare gli atti di resistenza armata, l’unica opzione per vincere la battaglia contro il nemico”. Dal canto suo, l’Autorità Palestinese a Ramallah ha condannato quella che ha definito una “esecuzione” da parte di Israele.  Hamas ha affermato venerdì mattina che uno dei terroristi uccisi era un comandante dell’ala militare del movimento, le Brigate al-Qassam, mentre la filiale a Jenin delle Brigate al-Quds della Jihad Islamica palestinese ha dichiarato che tutti e tre erano membri del movimento.