18 febbraio 2020

“Noi non abbiamo smesso di perseguire la pace, ma esigiamo che sia fatta alle nostre condizioni. Purtroppo non abbiamo un interlocutore in Israele”. Lo ha detto Nabil Abu Rudeineh, alto consigliere del presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen, parlando domenica ai giornalisti israeliani a Ramallah.

18 Febbraio 2020 News

13 febbraio 2020

18 febbraio 2020

News

10 Dicembre 2023

“Negli ultimi giorni decine di terroristi di Hamas si sono arresi alle nostre forze. Hanno deposto le armi e si sono consegnati ai nostri valorosi soldati”. Lo ha detto domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una video-dichiarazione. “Ci vorrà altro tempo, la guerra è ancora in pieno vigore – ha aggiunto Netanyahu – ma questo è l’inizio della fine di Hamas. Ai terroristi di Hamas dico: è finita, non morite per Sinwar, arrendetevi. Adesso”.

10 Dicembre 2023

“Non so come si possa avere un cessate il fuoco permanente con Hamas che ha detto, prima e dopo il 7 ottobre, di voler distruggere Israele e di volere una guerra permanente”. Lo ha ribadito domenica in un’intervista alla CBS il senatore Bernie Sanders, noto per le sue posizioni molto critiche verso Israele. “Non so come si possa avere un cessate il fuoco permanente con un’attitudine del genere. Penso che Israele abbia il diritto di difendersi e di attaccare Hamas, non il popolo palestinese”. Clicca per il video in inglese. Sanders aveva già espresso lo stesso concetto circa un mese alla CNN.

10 Dicembre 2023

Le Forze di Difesa israeliane hanno aperto una nuova pagina web (in ebraico) dove viene aggiornato il numero dei soldati caduti e feriti durante la guerra in corso contro Hamas e altri gruppi terroristi nella striscia di Gaza. Complessivamente sono 426 i soldati caduti, per la maggior parte durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele. Altri 1.593 soldati sono rimasti feriti. Nell’offensiva di terra a Gaza, avviata il 27 ottobre, sono caduti 98 soldati, altri 559 sono rimasti feriti.

10 Dicembre 2023

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10 Dicembre 2023

Clicca qui per le ultime notizie da Times of Israel (in inglese)

10 Dicembre 2023

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10 Dicembre 2023

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9 Dicembre 2023

“Gli americani non hanno fissato alcuna scadenza” per la fine dell’operazione a Gaza, ha detto sabato sera in una intervista a Channel 12 News il consigliere israeliano per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. “Ieri hanno smentito di aver fissato una scadenza – ha spiegato – Capiscono che non possono dire alle Forze di Difesa israeliane quanto tempo occorre per raggiungere gli obiettivi. Condividono l’obiettivo di portare a casa gli ostaggi, che è una campagna per la quale non è possibile fissare una data, e di distruggere Hamas. Pertanto, la valutazione per cui non si può misurare in settimane è corretta, e non sono sicuro che si possa misurare in mesi”. Hanegbi si è detto convinto che il capo di Hamas Yahya Sinwar vuole che Hamas combatta fino alla fine. “Ma se lo uccidiamo – ha aggiunto – e questo è il piano, è possibile che i capi che gli succederanno capiscano che per evitare lo stesso destino dovranno andarsene da Gaza, sconfitti”. Per questo, secondo Hanegbi, l’uccisione di Sinwar può costituire un passo fondamentale verso entrambi gli obiettivi della guerra: distruggere Hamas a Gaza e portare a casa gli ostaggi. “Non credo che Sinwar abbia interiorizzato il fatto che a Gaza le Forze di Difesa israeliane arriveranno ovunque debbano arrivare”, ha avvertito. Secondo Hanegbi, finora sono stati uccisi come minimo 7.000 terroristi, probabilmente di più. In base alle stime, prima del 7 ottobre Hamas disponeva a Gaza di 30-40mila armati, la Jihad Islamica di altri 12-15mila. “Siamo arrivati a questa operazione 17 anni troppo tardi – ha concluso Hanegbi, facendo riferimento alla presa del potere di Hamas a Gaza – Oggi Israele si rende conto che è necessario farla, anche a caro prezzo, perché l’alternativa comporterebbe prezzi estremamente più alti”. Circa il confine settentrionale, Hanegbi ha detto: “Non possiamo più accettare che Radwan [unità d’élite di Hezbollah] resti al confine. Non possiamo più accettare che non venga rispettata la risoluzione 1701” [che vieta qualsiasi presenza di Hezbollah entro ca. 30 km dal confine con Israele]. La situazione nel nord deve cambiare. E cambierà. Se Hezbollah accetta di cambiare le cose attraverso la diplomazia, meglio. Ma non credo che lo farà”.

9 Dicembre 2023

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane Daniel Hagari ha confermato sabato sera che molti membri di Hamas si sono arresi, confermando il video che è circolato. “A Shejaiya e Jabaliya, i terroristi che si sono arresi hanno consegnato armi e attrezzature – ha detto Hagari – e dagli interrogatori dei terroristi arresi è emerso che la situazione degli operativi sul terreno è difficile e che la dirigenza di Hamas, guidata da Sinwar, nega la realtà anche se viene aggiornata. Gli operativi lamentano che la dirigenza ha perso contatto con la dura realtà sul campo”. Hagari riferisce che c’è la “diffusa sensazione che la dirigenza nei sotterranei non si preoccupa della gente di Gaza che sta in superficie”, aggiungendo che questo preoccupa anche gli operativi di Hamas. “Vediamo terroristi che si arrendono – ha detto il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi in un incontro con i soldati – E’ un segnale del collasso del sistema di Hamas, un segnale che dobbiamo premere di più”.

9 Dicembre 2023

Il portavoce militare israeliano in lingua araba ha diffuso un video girato nel quartiere Shuja’iyya della città di Gaza in cui si vedono terroristi palestinesi che si impadroniscono di rifornimenti per civili di Gaza, li caricano su un loro veicolo, picchiano i civili e poi si dirigono verso un luogo noto per essere collegato a Hamas. “I capi di Hamas non si preoccupano della popolazione di Gaza e delle sue sofferenze. Hamas è nemico del popolo di Gaza”, scrive il portavoce militare.

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18 febbraio 2020