18 febbraio 2022

Israele ha annunciato formalmente che non collaborerà con la commissione speciale creata dal Consiglio Onu per i diritti umani per indagare su presunti abusi contro i palestinesi, affermando che l’indagine e la sua presidente sono faziosamente prevenuti contro Israele. La decisione è annunciata in una dura lettera inviata alla presidente della commissione, Navi Pillay, da Meirav Eilon Shahar, ambasciatrice d’Israele presso la sede Onu di Ginevra, che afferma: “È ovvio per il mio paese, come dovrebbe esserlo per qualsiasi osservatore imparziale, che semplicemente non c’è nessun motivo per credere che Israele riceverà un trattamento ragionevole, equo e non discriminatorio da parte del Consiglio e da questa Commissione d’inchiesta”. In Israele vengono ricordate varie occasioni passate in cui Navi Pillay ha condannato Israele come un paese che pratica “l’apartheid e la segregazione forzata delle persone su linee razziali”, e che non può “risentirsi per i paragoni col Sudafrica”, cosa che non sembra qualificarla come un giudice imparziale e senza pregiudizi.