18 gennaio 2019

La Temporary International Presence in Hebron (TIPH) “crea deliberatamente attriti per giustificare i propri stipendi”. Lo afferma un rapporto della polizia distrettuale di Giudea e Samaria redatto su richiesta del ministro della pubblica sicurezza israeliano Gilad Erdan. La TIPH è una missione di osservatori civili incaricata di monitorare la situazione nella città di Hebron, e in particolare il rispetto dell’accordo che dal 1997 regola la divisione della città fra la parte assegnata all’Autorità Palestinese (80%) e quella sotto controllo israeliano (20%). La TIPH è composta da 13 dipendenti locali e 64 membri provenienti da paesi come Italia, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia che pattugliano la città e redigono rendiconti. Edran ha consegnato giovedì al primo ministro Benjamin Netanyahu il rapporto della polizia, mantenuto riservato, che conterebbe le prove a sostegno dell’accusa alla TIPH di non comportarsi da forza neutrale e di essere anzi dannosa sia per i soldati in servizio a Hebron sia per per la piccola comunità ebraica che vi abita. “Non c’è da meravigliarsi – ha detto Erdan – se una forza composta da poliziotti di uno stato islamico ostile come la Turchia, e di paesi che sponsorizzano boicottaggi contro Israele come Svezia e Norvegia, interferisce con l’attività di polizia e soldati israeliani, crea attriti con gli abitanti ebrei e collabora con organizzazioni estremiste promuovendo la delegittimazione di Israele”. Erdan ha chiesto che il governo israeliano cessi di autorizzare la presenza della forza “temporanea”.